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Sceneggiata delle opposizioni

Giustizia avanti tutta, terzo sì alla Camera. Meloni: “Riforma storica”. Crisi isterica a sinistra, la Braga “sbraca”

Grande risultato per il governo , folle crisi isterica della capogruppo dem contro i ministri che applaudono dopo il voto. 243 sì e 109 no. FdI: Riforma madre per modernizzare il Paese. Ora il testo passa al Senato

Politica - di Gabriele Alberti - 18 Settembre 2025 alle 13:55

E’ il terzo sì. Via libera della Camera alla riforma della giustizia che introduce, tra l’altro, la separazione delle carriere dei magistrati e le nuove disposizioni per la scelta dei componenti del Csm. Il provvedimento, che andrà ora all’esame del Senato, ha avuto 243 sì e 109 no. Il via libera è stato sottolineato da un lungo applauso dai banchi della maggioranza e da quelli del governo e dai soliti deliri delle opposizioni.

“Meloni: “Avanti con determinazione, riforma storica”

La soddisfazione della premier: “Portiamo avanti il percorso della riforma della giustizia. Continueremo a lavorare per dare all’Italia e agli italiani un sistema giudiziario sempre più efficiente e trasparente. In attesa dell’ultimo ok da parte del Senato, avanti con determinazione per consegnare alla Nazione una riforma storica e attesa da anni”

Terzo ok alla riforma della Giustizia

Sussurri e grida da parte delle opposizioni che hanno dato vita subito dopo il voto a una sceneggiata surreale della capogruppo del Pd, Chiara Braga. Che è uscita fuori di sé per criticare i membri del governo che si erano uniti al battimani della maggioranza per il sì al provvedimento. “Non si applaude”, ha intimato. La riforma è fortemente voluta dall’esecutivo, ovvio che i ministri presenti plaudano a un risultato messo a segno. Chiara Braga fa un fallo di frustrazione.

Giustizia, il delirio della sinistra. Braga “sbraca”

Le ha fatto eco un inacidito Nicola Fratoianni. “Vengono qui a stappare champagne, ma rispettate il Parlamento visto che non rispettate l’onore del Paese”. Non la prendono bene le opposizioni. “In politica bisogna sempre aspettarsi che chi è sconfitto cerchi di annacquare l’amarezza della sconfitta con una sorta di diversione”, commenta il teatrino, il ministro Nordio. “In questo caso la bagarre è stata evidentemente provocata per sminuire l’importanza della vittoria della maggioranza su un argomento essenziale come la riforma della giustizia”. E poi “noi non abbiamo affatto applaudito, mi pare che un certo entusiasmo sia più che normale”. Il “re” della sceneggiata è ancora una volta il  deputato del Movimento 5 Stelle Leonardo Donno che cerca lo scontro con il deputato di Forza Italia Paolo Barelli. Di qui la momentanea sospensione della seduta

Nordio: “L’opposizione sconfitta, annacqua l’amarezza…”

Il terzo via libera alla Camera alla riforma della giustizia “lo ripeto per l’ennesima volta, non è  una sconfitta della magistratura. Tanto meno come una forma di tentata umiliazione della magistratura, alla quale mi sento ancora di appartenere”. Spiega il sottosegretario Andrea Delmastro:  “E’ un altro passo verso una rivoluzione epocale”,  dice focalizzando i due punti essenziali: “Separare le carriere è una battaglia di civiltà per dare piena attuazione al dettato costituzionale del giusto processo: accusa e difesa sullo stesso piano, davanti a un giudice realmente terzo e imparziale”. Quanto al doppio Csm,  Delmastro spiega che “garantisce e non limita l’autonomia dei magistrati; liberandoli dal peso delle correnti e da ogni sospetto di intrusione politica. Con il sorteggio dei suoi componenti si restituisce dignità e merito a un’intera categoria. Ponendo fine a privilegi e spartizioni che hanno troppo spesso mortificato la giustizia”.

Bignami. “Smentiti i sinistrati”

Giusta la soddisfazione dai banchi della maggioranza: “‘Non la farete’ dicevano i sinistrati. Invece, li abbiamo smentiti per l’ennesima volta!- dice il capogruppo Bignami- . La riforma della giustizia è realtà e per me è un grande onore aver guidato il gruppo alla Camera di Fratelli d’Italia in questo passaggio storico per il futuro della nostra Nazione”. Spiega la portata del terzo via libera il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli: “La riforma della giustizia era un punto cruciale del programma di governo. La riforma madre per modernizzare l’Italia. E della quale tutti gli italiani, operatori economici e investitori stranieri sentono l’incombente esigenza. Ottenuto il terzo via libera alla Camera su quattro totali, l’iter proseguirà in Senato. Quindi saranno chiamati a esprimersi i cittadini per via referendaria. Una battaglia storica che sta per volgere a lieta conclusione”. Gioisce il ministro Tajani per quella che definisce “la “quintessenza delle riforme”. E il capogruppo di FI, Paolo Barelli la dedica al presidente “Silvio Berlusconi, che con visione e coraggio ha acceso il percorso verso una riforma necessaria e attesa da anni”.

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di Gabriele Alberti - 18 Settembre 2025