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Abu Mazen

No al terrorismo

Gaza, Abu Mazen apre al dialogo con Israele: “Pronti a governare la Palestina, Hamas consegni le armi “

Il presidente dell'autorità nazionale palestinese condanna quanto accaduto il 7 ottobre e si dice disponibile a governare senza l'organizzazione terroristica

Esteri - di Renato Sandri - 25 Settembre 2025 alle 17:14

Arriva da Abu Mazen a New York un’importante apertura al dialogo per il conflitto in corso a Gaza. Il presidente dell’autorità nazionale palestinese lancia un messaggio distensivo all’Occidente, si dice pronto a governare la Palestina e invita Hamas a consegnare le armi, condannando ciò che accadde il 7 ottobre di due anni fa con l’uccisione di civili e il sequestro di centinaia di israeliani.

Le parole di Abu Mazen: “No ad Hamas”

“Gaza è parte integrante dello Stato palestinese e siamo pronti ad assumerci la piena responsabilità di governarla. Hamas e le altre fazioni devono consegnare le armi all’Autorita’ Nazionale Palestinese: non vogliamo uno Stato armato”, ha detto Abu Mazen all’Onu, aggiungendo che, “Hamas non dovrebbe avere alcun ruolo in un futuro governo palestinese”

“Il 7 ottobre compiuta un’azione che non ci rappresenta”

Mazen ha preso le distanze nette dai terroristi. “”Nonostante tutto ciò che il nostro popolo ha sofferto, respingiamo ciò che Hamas ha compiuto il 7 ottobre. Queste azioni che hanno preso di mira i civili israeliani e li hanno presi in ostaggio non rappresentano il popolo palestinese, né rappresentano la sua giusta lotta per la libertà e l’indipendenza”.

“Compiuti crimini contro l’umanità”

Mazen ha poi aggiunto che, “a Gaza Israele ha imposto un assedio soffocante a un intero popolo: non si tratta semplicemente di un’aggressione ma di un crimine di guerra e un crimine contro l’umanità“, e si è detto ” pronto a lavorare con Donald Trump, l’Arabia Saudita, la Francia e l’Onu per implementare un piano di pace”.

“Non lasceremo la nostra terra”

Il leader palestinese ha aggiunto che, “Oggi diciamo chiaramente che la pace non si può ottenere senza la giustizia, e non ci può essere giustizia se la Palestina non viene liberata. Vogliamo uno stato moderno e civile libero da violenza ed estremismo, investire nella gente, nella tecnologia e istruzione non nella guerra. Non lasceremo la nostra terra”.

 

 

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