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Garlasco, svolta nell’inchiesta: spunta un biglietto sui soldi dati al giudice che aveva scagionato Sempio

Il delitto di Chiara Poggi

Garlasco, svolta nell’inchiesta: spunta un biglietto sui soldi dati al giudice che aveva scagionato Sempio

Cronaca - di Robert Perdicchi - 26 Settembre 2025 alle 08:37

“Bisogna pagare quelli lì…”, è il testo di un’intercettazione cestinata. Ma non è il solo elemento che ha determinato la svolta dell’inchiesta di Garlasco. Da questa mattina all’alba numerose perquisizioni sono in corso nelle abitazioni dell’ex Procuratore di Pavia Mario Venditti, in quelle di alcuni familiari di Andrea Sempio, compresi i genitori, e di due ex carabinieri in forza nel 2017, anno in cui Venditti archiviò l’indagine su Sempio, nella procura di Pavia. L’ipotesi di reato sarebbe di corruzione in atti giudiziari per Venditti, che nel 2017 archiviò l’indagine su Andrea Sempio. 

Garlasco, nell’inchiesta spunta un biglietto con un appunto su Sempio

Si parla anche di un appunto a penna su un bloc notes trovato a casa dei genitori di Sempio: “Venditti gip archivia X 20-30 euro”. E di anomalie nelle indagini, nelle quali sarebbero stati omessi passaggi delle intercettazioni.  Venditti, oggi presidente del Casinò di Campione, è indagato duqnque anche per il ritrovamento di un appunto a casa dei genitori di Sempio. Il foglio si trovava in un bloc notes che risale a febbraio 2017. Giorni prima dell’avviso di garanzia per la morte di Chiara, che gli è stato notificato l’8 febbraio. Le analisi patrimoniali hanno accertato il movimento di 40 mila euro partite dalle zie paterne di Andrea a dicembre 2016. La somma sarebbe arrivata allo zio e da lì al padre. I genitori avrebbero prelevato contante per poi girarlo al magistrato, secondo l’ipotesi degli inquirenti. Secondo questa ipotesi i genitori di Sempio erano a conoscenza da prima dell’indagine nei confronti del figlio. Così come sapevano delle domande che gli avrebbero fatto durante l’interrogatorio.

La presunta somma data per la corruzione

Un appunto scritto a mano da cui – secondo i pm di Brescia che indagano per corruzione in atti giudiziari l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti e che hanno disposto le perquisizioni di oggi, anticipate dai social del Tg1 – emergerebbe che all’inizio del mese di febbraio 2017, quando Sempio era indagato la prima volta per l’omicidio di Chiara Poggi, “fosse stata proposta o comunque ipotizzata la corresponsione al procuratore aggiunto Mario Venditti di una somma di denaro correlata all’archiviazione del procedimento”. L’archiviazione – ricordano i pm nel decreto di perquisizione – è stata richiesta il 15 marzo 2017 e accolta dal gip il 23 dello stesso mese.

A dimostrare la corruzione sarebbe anche il passaggio di un’intercettazione non trascritto in cui il padre di Andrea Sempio farebbe riferimento alla necessità di “pagare quei signori lì” con modalità non tracciabile. Per i pm bresciani competenti nelle indagini su eventuali reati commessi dai magistrati del distretto di Corte d’Appello di Milano “appare necessario comprendere perché fu omessa la trascrizione di quelle frasi, di forte valenza indiziaria”, ma soprattutto perché allora “fu omessa ogni verifica bancaria”, per cercare di ricostruire chi fossero i beneficiari dei pagamenti a cui faceva riferimento Giuseppe Sempio.

Gli accertamenti bancari sui conti del giudice

Accertamenti bancari che la Procura di Brescia, nell’ambito dell’attuale indagine per corruzione, ha chiesto di fare alla guardia di finanza e da cui sarebbero emerse “una serie di movimentazioni anomale” tra il dicembre 2016 e il giugno 2017. In particolare le zie paterne di Andrea Sempio (oggi anche loro perquisite) avrebbero emesso assegni per un totale di 43mila euro in favore del fratello, che a sua volta insieme al figlio avrebbe prelevato in contanti un totale di 35mila euro “del tutto incongrui rispetto alle loro ordinarie movimentazioni bancarie”, sottolineano i pm nel decreto di perquisizione. Giuseppe Sempio avrebbe anche versato a un suo parente un assegno da 5mila euro, subito prelevati in contanti.

Oggi in casa dei genitori di Andrea Sempio e degli altri parenti coinvolti in queste “movimentazioni anomale”, oltre che nell’abitazione di Venditti e dei militari ora in congedo che indagarono nel 2017, carabinieri e fiamme gialle stanno cercando “ogni possibile elemento utile” a dimostrare la necessità di denaro da parte della famiglia Sempio 9 anni fa e il versamento di quei soldi agli inquirenti “per influire” sulle indagini. Lo cercano nei pc, nei tablet, sui telefoni e su supporti di archiviazione, ma anche tra gli appunti conservati in casa e nelle agende di allora.

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di Robert Perdicchi - 26 Settembre 2025