
Aveva 94 anni
Emilio Fede, addio a un campione di autoironia: quegli esilaranti fuori onda che hanno fatto la fortuna di Striscia (video)
Emilio Fede, morto oggi, deve la sua fama tra le nuove generazioni, anche grazia ai suoi esilaranti fuori onda che hanno alimentato intere puntate di “Striscia la notizia”. Celebri soprattutto le sfuriate contro giornalisti e tecnici del tg.
Uno dei più noti, quando sconsolato ammette la figuraccia; ne nasce un tormentone televisivo diventato il titolo della sua biografia uscita ad aprile scorso: “Che figura di merda”.
Memorabili non solo le gaffe in diretta, ma anche i lapsus. Erano inciampi che lo trasformavano, suo malgrado, in fenomeno pop: Maurizio Crozza lo imitava, la rete rilanciava i suoi fuori onda, e lui finiva per accettare con ironia quella caricatura di sé stesso. Il rapporto con Berlusconi fu la vera chiave della sua carriera. Difensore instancabile del Cavaliere, lo sosteneva in ogni circostanza, anche a costo di attirarsi l’accusa di essere un “megafono” più che un giornalista.
Il 16 gennaio 1991: l’annuncio della guerra in Iraq
Al di là dei fuori onda, Emilio Fede firma anche pagine storia del giornalismo televisivo: è il 16 gennaio 1991 quando Fede dà la notizia in diretta sulle reti Finivest, per primo, dell’attacco americano a Baghdad. Uno scoop che brucia clamorosamente le reti Rai. Lui stesso crea la scenografia, qualche minuto prima di andare in onda: lo sfondo del deserto, una maschera antigas e alcuni soldati. Qualche giorno dopo un altro annuncio scoop, la cattura dei piloti italiani Bellini e Cocciolone. “La prima indicazione che diedi ai miei collaboratori fu ‘mi raccomando, non copiate i tg della Rai’ – avrebbe ricordato -. Volevo qualcosa di diverso, innovativo, più diretto, rispetto ai telegiornali paludati della Rai”. Di qui la conduzione in piedi, lo stop al gobbo, lo spazio all’informazione regionale, le ‘meteorine’.
Emilio Fede: in Rai era il mezzobusto più amato dalle italiane, coi fuori onda diventa pop
In cinquant’anni di giornalismo televisivo, i meno giovani ricorderanno anche la conduzione di Test su Raiuno molto popolare, nel quale invitava i telespettatori a prendere “penna, carta e calamaio”.
Con la sua morte, che arriva poche settimane dopo la morte di Pippo Baudo, se ne va un pezzo di storia della televisione e anche della giovinezza di molti telespettatori.