CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Da Santo a testimonial di Gesù in India: apre una Chiesa nel Kerala dedicata a Carlo Acutis

Il ragazzino morto

Da Santo a testimonial di Gesù in India: apre una Chiesa nel Kerala dedicata a Carlo Acutis

Cronaca - di Robert Perdicchi - 8 Settembre 2025 alle 10:20

Il giorno dopo la “canonizzazione” di Carlo Acutis, con una imponente cerimonia officiata dal Papa in piazza San Pietro, arriva la notizia che la testimonianza di fede del giovane italiano stroncato dalla leucemia arriva anche in India, nella comunità cristiana del Kerala. La dedica al teenager morto di leucemia nel 2006 è stata voluta da Joseph Kalathiparambil, Arcivescovo di Palikkara, nel distretto di Kochin, per “attrarre le giovani generazioni”. Alla cerimonia di consacrazione hanno partecipato decine di famiglie con figli adolescenti. Edificata su un terreno di proprietà della diocesi, la chiesa è la prima intitolata al giovane santo in India; il coordinatore del comitato che ha realizzato la chiesa, Roby Philip, ha detto che si augura che molte altre vengano dedicate ad Acutis nel Paese.

Una chiesa in India per Carlo Acutis dopo la canonizzazione del Papa

“Il rischio più grande della vita è quello di sprecarla al di fuori del progetto di Dio”, era stato il monito del Papa nella messa per la canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. ”Anche Gesù, – dice Leone – nel Vangelo, ci parla di un progetto a cui aderire fino in fondo. Dice: ‘Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo’ ; e ancora: ‘Chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo’. Ci chiama, cioè, a buttarci senza esitazioni nell’avventura che Lui ci propone, con l’intelligenza e la forza che vengono dal suo Spirito e che possiamo accogliere nella misura in cui ci spogliamo di noi stessi, delle cose e delle idee a cui siamo attaccati, per metterci in ascolto della sua parola”. ”Tanti giovani, nel corso dei secoli, – osserva Prevost – hanno dovuto affrontare questo bivio nella vita. Pensiamo a San Francesco d’Assisi: come Salomone, anche lui era giovane e ricco, assetato di gloria e di fama. Per questo era partito per la guerra, sperando di essere investito ‘cavaliere’ e di coprirsi di onori. Ma Gesù gli era apparso lungo il cammino e lo aveva fatto riflettere su ciò che stava facendo. Rientrato in sé, aveva rivolto a Dio una semplice domanda: ‘Signore, che vuoi che io faccia?’ E da lì, tornando sui suoi passi, aveva cominciato a scrivere una storia diversa: la meravigliosa storia di santità che tutti conosciamo, spogliandosi di tutto per seguire il Signore, vivendo in povertà e preferendo all’oro, all’argento e alle stoffe preziose di suo padre l’amore per i fratelli, specialmente i più deboli e i più piccoli”. Gli esempi sono tanti, dice il Pontefice: ”E quanti altri santi e sante potremmo ricordare! A volte noi li raffiguriamo come grandi personaggi, dimenticando che per loro tutto è cominciato quando, ancora giovani, hanno risposto ”sì” a Dio e si sono donati a Lui pienamente, senza tenere nulla per sé”. Quindi, la citazione del suo santo di riferimento: ”Sant’Agostino racconta, in proposito, che, nel «nodo tortuoso e aggrovigliato» della sua vita, una voce, nel profondo, gli diceva: «Voglio te». E così Dio gli ha dato una nuova direzione, una nuova strada, una nuova logica, in cui nulla della sua esistenza è andato perduto”.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Robert Perdicchi - 8 Settembre 2025