CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Alessandra Mussolini rivela: “Quando mia nonna Rachele tradì Benito. Ma non fu per vendetta”

Il colloquio con il Corriere

Alessandra Mussolini rivela: “Quando mia nonna Rachele tradì Benito. Ma non fu per vendetta”

L'ex europarlamentare racconta un "segreto" di famiglia sconosciuto ai più in un colloquio scoppiettante e interessante dal punto di vista storico e umano

Cultura - di Redazione - 20 Settembre 2025 alle 15:49

Quando mia nonna tradì suo marito il Duce. Ma come? Donna Rachele in versione ammaliatrice- seduttrice proprio non ce la ricordavamo dall’iconografia ufficiale che la storia ci consegna. Donna austera, donna di campagna, ma certamente voce ascoltata in famiglia. In casa comandava lei , questo si sapeva. Ce lo hanno confermato i libri della nipote, Edda Negri Mussolini ( I Mussolini dopo Mussolini e Donna Rachele mia nonna, Minerva editore) che hanno restituito a Donna Rachele quel che era di donna Rachele: donna tutt’altro che sottomessa al Capo, donna forte, dotta anche di dolcezza infinita. Ci mancava il tassello “tradimento”. A raccontare la vicenda intrigante è Alessandra Mussolini in una scoppiettante intervista al Corriere della Sera.

Il “segreto” di famiglia rivelato da Alessandra Mussolini

Sapevamo un’altra storia, che lui,  Benito Mussolini, era il “fedifrago”, cone la sua passione per le donne, per le sue scappatelle reiterate, per la sua relazione  (e l’atroce fine) con Claretta Petacci. Invece l’ex eurodeputata racconta: «Mia nonna Rachele tradì davvero suo marito, il Duce. Ho trovato un manoscritto inedito che racconta la vera storia dell’amore tra Rachele Mussolini e un suo amico d’infanzia. Lo fece per ripagare il marito della stessa moneta, e anche per riconquistarlo. Fu sua sorella Augusta, segretamente innamorata di lui, ad avvisarlo. E Mussolini arrivò sgommando sulla sua Alfa Romeo rossa…». Il geloso…

“Quando mia nonna Rachele tradì Benito”

Alessandra Mussolini, già europarlamentare di Forza Italia, racconta in un lungo colloquio con Aldo Cazzullo la sua vita, i ricordi con sua nonna, dipinge in modo nitido la personalità di donna Rachele facendola quasi vedere con i suoi abiti scuri: «Unica nota di colore, a volte, un abito a pois. La rivedo con il grembiule, i capelli bianchi raccolti. La accompagnavo a fare la spesa a Predappio, sul corso. E poi sulla tomba di nonno Benito». Poi veniamo al “succo” su quello che era una sorta di “segreto di famiglia”. «Quando andai a salutare per l’ultima volta la nonna in ospedale, le cadde di mano un ciondolo, su cui erano incise due lettere. Una era certo una R, come Rachele. L’altra era indecifrabile. Poteva sembrare una B. Ma poteva essere anche una C».

Alessandra Mussolini: “Quella C di Corrado…”

Una C? «Come Corrado. Corrado Varoli – rivela Alessandra Mussolini-  Un uomo che aveva affascinato mia nonna fin dall’adolescenza. L’aveva visto passare a cavallo, tutto elegante, con il frustino, e lei che era poverissima ne era rimasta colpita. Lui avrebbe voluto sposarla. Ma lei aveva scelto Benito». Il tutto sarà messo nero su bianco in un libro in uscita per Piemme dal titolo «Benito. Le rose e le spine», che conterrà diversi particolari inediti. Alessandra Mussolini racconta un amore vero tra Benito e Rachele, che si ribellò ai matrimoni che la sua famiglia avrebbe preferito per lei. «Provarono a trovarle un marito dabbene, il geometra Olivieri; ma mia nonna neppure lo guardò. E un giorno Benito arrivò con una pistola, dicendo: “Qui ci sono sei colpi. Se non mi date Rachele, il primo è per lei, e gli altri sono per voi”».

Il libro in uscita della Mussolini

Un “tradimento” da parte di donna Rachele che Alessandra Mussolini spiega di avere ricavato «grazie a un documento inedito, che mi è stato affidato da un mio parente di Predappio, Franco Moschi. È un manoscritto di trentotto pagine. L’autore è Augusto Moschi, nonno del mio parente e figlio di Aurelio Moschi. Aurelio aveva sposato una delle sorelle di Rachele, Rosina; era quindi cognato di Benito Mussolini». Dunque?«Furono testimoni di quello che accadde veramente. Certo, è noto che Benito piombò sgommando sulla sua auto per scoprire se la moglie gli era infedele. Ma ora conosciamo nei dettagli la vera storia».

“Rachele aveva tradito non per vendetta”

«Rachele e Corrado Varoli furono sorpresi da un’altra sorella di Rachele, Augusta, che entrò in camera con il vassoio della colazione e li trovò insieme. Il vassoio cadde a terra, il bricco del latte andò in mille pezzi. E Augusta disse subito che avrebbe avvertito Benito», racconta nel suo modo colorito Alessandra Mussolini. Rachele aveva tradito non per vendetta.
«Anzi. Per riequilibrare la situazione. Per vedere cosa si provava a fare quello che lui aveva fatto spesso: stare con un’altra persona. E, in qualche modo, anche per riconquistare il marito».

Ci fu poi una coda romanzesca, racconta l’ex europarlamentare:« Mia nonna aveva invitato a cena Corrado, per dirgli di persona che doveva andarsene». Mussolini tornò e i due rischiarono di incontrarsi se Corrado non si fosse nascosto. Poi la scappatella si risolse in modo civile: tempo dopo, Rachele volle che marito e amante si capissero che si incontrassero, per chiarire l’accaduto. C’è una fotografia che li ritrae insieme: Corrado tutto elegante e un po’ imbarazzato, Benito con lo sguardo duro, quasi un ghigno».

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Redazione - 20 Settembre 2025