
A Padova
Aggredita troupe di “Porta a Porta” durante un servizio su una baby gang: la solidarietà di La Russa e della Rai
Sassi e bottiglie contro la professionista e i suoi colleghi. Nessuna conseguenza, per fortuna, mentre le forze dell'ordine indagano sull'accaduto
La giornalista Chiara Giannini, della redazione di Porta a Porta, è stata aggredita, insieme alla troupe, a Padova, nei pressi della stazione ferroviaria, mentre stava realizzando un servizio su alcune baby gang presenti nella città veneta.
L’aggressione
Mentre Giannini si aggirava tra le attività commerciali della zona per recuperare testimonianze, tra le ore 21.30 e le 22.30, del 24 settembre, è stata respinta da alcuni soggetti all’interno del “Kebab Star” di piazzale stazione. Poco dopo, mentre si allontanava insieme al suo operatore video, è stata colpita – secondo quanto ha raccontato la giornalista Rai – prima da una pietra, e poi da una bottiglia. Immediata la chiamata alle forze dell’ordine. La reporter, per fortuna, non ha riportato ferite gravi, e non è stato necessario l’intervento del personale del 118.
La solidarietà della Rai
La Rai esprime “la più ferma condanna per la grave aggressione subita dalla giornalista Chiara Giannini e dalla troupe di Porta a Porta durante la realizzazione di un reportage sulle baby gang a Padova”.
La Russa: “Gesto esecrabile”
“Mi unisco con sincera vicinanza al coro unanime di solidarietà per La giornalista Chiara Giannini, aggredita a Padova mentre stava realizzando un servizio sulle baby gang. I giornalisti che con le loro troupe ogni giorno sono in prima linea per raccontare e testimoniare fatti e vicende spesso pericolose, meritano rispetto e gratitudine e ogni tentativo di limitare. La libertà di informazione è sacra e ciò che è successo ègravissimo e va condannato con totale fermezza. A Chiara Giannini, alla redazione di Porta a Porta piena solidarietà, mia personale e del Senato della Repubblica”. Lo scrive su Facebook il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Solidarietà è giunta anche da FdI, dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e da tutte le forze politiche. Le forze dell’ordine indagano sull’accaduto.