
Il dopo Alaska
Ucraina, Trump: “Putin vuole il Donbass”. La replica di Zelensky: “La Russia complica la fine della guerra”. E oggi tocca ai volenterosi
Il leader ucraino atteso domani a Washington, posta su X la sua risposta "all'offerta dello zar". E nel frattempo il presidente Usa fa sapere di volere "un trilaterale con Putin e Zelensky già venerdì"
Nella complicata partita diplomatica che continua a ridisegnare gli equilibri dell’asse geopolitico tra Ucraina e Russia, Mosca e Washington con l’Europa, Donald Trump cala sul tavole delle trattative diplomatiche la carta che punta ad avviare una trattativa con l’attuale presidente ucraino Volodymyr Zelensky per una soluzione che prevederebbe la cessione di territori alla Russia. La condizione posta dal leader del Cremlino viene illustrata da New York Times e Cnn, tra gli altri. Un quadro, quello delineato, che si basa sulle informazioni fornite da funzionari europei dopo i colloqui che Trump ha tenuto alla conclusione del summit.
Ucraina, post vertice in Alaska: «Putin vuole il Donbass»
Casa Bianca e Cremlino, in tal senso, sarebbero allineati: meglio un’intesa che ponga fine al conflitto in maniera permanente, senza passare per una tregua intermedia. In questa ottica, stando ai retroscena rilanciati nelle scorse ore dal New York Times, il presidente americano domani (lunedì 18 agosto ndr) parlerà con il leader ucraino in un incontro a cui, sempre a detta della fonte citata, i leader europei sono stati invitati a partecipare. Interlocutori imprescindibili, ai quali il tycoon ha chiesto «di sostenere un piano per mettere fine alla guerra in Ucraina cedendo alla Russia il territorio non conquistato piuttosto che tentare un cessate il fuoco», ha scritto la testa d’oltreoceano.
Il retroscena dal “New York Times”
Dopo il bilaterale con Putin, dunque, Trump assesta il tiro che punta sempre alla rotta della pace, ma articola e aggiorna il percorso per arrivare alla meta: un trattato di pace lampo che potrebbe sancire l’annessione russa di gran parte del Donbass, incluse le aree attualmente non sotto il controllo di Mosca. In cambio, Putin offrirebbe un cessate il fuoco nel resto dell’Ucraina – congelando il fronte nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia – lungo le attuali linee di battaglia, con l’impegno a un’inedita garanzia scritta a non attaccare più l’Ucraina o qualsiasi altro Paese europeo.
Un piano, quello che si delinea all’orizzonte, che a detta delle fonti non prevederebbe al momento l’imposizione di ulteriori sanzioni alla Russia o che quantomeno, come riporta tra gli Libero Quotidiano, «Trump non ha menzionato».
Trump vuole subito un trilaterale: già venerdì
Intanto, il presidente americano, partito per l’Alaska dopo il vertice durato circa 3 ore, con il cessate il fuoco in cima all’agenda, rinvia la discussione a lunedì, quando Zelensky sarà a Washington per un faccia a faccia alla Casa Bianca. Se l’incontro dovesse andare bene, a differenza della lite andata in scena nello Studio Ovale a febbraio, Trump si attiverebbe per organizzare in tempi brevissimi – magari entro il 22 agosto – un trilaterale con Putin e Zelensky.
Di più. Stando alle ultime notizie, Donald Trump ha informato i leader europei di voler arrivare a organizzare un vertice trilaterale, con Vladimir Putin e Volodymir Zelensky, “velocemente”, già venerdì della prossima settimana. Lo rende noto Axios, citando fonti informate. Il Presidente americano ha invitato i leader europei che hanno preso parte alla “call” con Trump e Zelensky, organizzata subito dopo il vertice in Alaska, a partecipare all’incontro di lunedì alla Casa Bianca con il Presidente ucraino.
Zelensky: «La Russia complica la fine della guerra»
Nottetempo, infine, in un post pubblicato su X, Zelensky ha ringraziato gli 8 Paesi nordici e baltici per la dichiarazione congiunta nella quale hanno sottolineato come «non ci si possa fidare di Vladimir Putin». Sottolineando: «Vediamo che la Russia respinge numerose richieste di cessate il fuoco e non ha ancora deciso quando porrà fine alle uccisioni. Questo complica la situazione», ha scritto.
Tra le righe del post del leader ucraino
Rilevando a stretto giro: «Se non ha la volontà di eseguire un semplice ordine di cessare gli attacchi, potrebbe essere necessario un grande sforzo per convincere la Russia ad attuare una coesistenza ben più ampia e pacifica con i suoi vicini per decenni – ha postato Zelensky –. Ma insieme stiamo lavorando per la pace e la sicurezza. Fermare le uccisioni è un elemento chiave per fermare la guerra».
Infine, in previsione dell’incontro di domani con Donald Trump alla Casa Bianca, al quale «sono grato per l’invito», il presidente ucraino ribadisce l’importanza che «tutti concordino sulla necessità di un dialogo a livello di leader per chiarire tutti i dettagli e determinare quali misure siano necessarie e funzionino».
Oggi la call dei volenterosi
Intanto, dopo l’incontro in Alaska tra Trump e Putin che ha anticipato il viaggio di Zelensky a Washington di lunedì prossimo, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni – a capo di una coalizione di governo che continua a ribadire il proprio sostegno alla sovranità ucraina e l’impegno concreto alla soluzione del conflitto – oggi (domenica 17 agosto ndr) prenderà parte in collegamento alla riunione della Coalizione dei Volenterosi convocata dal presidente francese Emmanuel Macron. Alla riunione, che si terrà alle 15 di questo pomeriggio, parteciperanno il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Frederick Merz.
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