
Il punto sulle trattative
Trump: «Basta soldi all’Ucraina, ma ci siamo per le garanzie di sicurezza». Poi rivela: «Non informato dell’attacco all’ospedale di Gaza»
Il presidente Usa rivela di aver parlato nuovamente con Putin: «Tutte le conversazioni che ho con lui sono positive, purtroppo il giorno dopo viene sganciata una bomba su Kiev o altrove e questo mi fa arrabbiare». Il raid dell'Idf? «Non ne sono felice, dobbiamo porre fine a questo incubo»
Gli Stati Uniti sono al fianco dell’Ucraina, ma dopo avere speso 360 miliardi di dollari dall’inizio della guerra non intendono più fornire risorse economiche. Lo ha detto il presidente americano Donald Trump in una conferenza stampa alla Casa Bianca, aggiungendo però che Washington farà la sua parte per fornire garanzie di sicurezza a Kiev. Il presidente Usa ha inoltre reso noto di avere avuto un nuovo colloquio telefonico con Putin e ha rivelato di non essere stato informato in anticipo del raid dell’Idf sull’ospedale Nasser nel sud della Striscia di Gaza, in cui sono morti almeno 20 civili, tra i quali 5 giornalisti. «Non ne sono felice. Dobbiamo porre fine a questo incubo», ha commentato.
“Zelensky? Il più grande venditore incontrato in vita mia”
“Non spendiamo più alcun soldo per l’Ucraina, noi trattiamo con la Nato”, ha detto l’inquilino della Casa Bianca nel corso di una conferenza stampa. “Abbiamo dato sinora 360 miliardi di euro all’Ucraina. Zelensky entrava nel Paese e se ne andava con 50 miliardi di dollari ogni volta, è il più grande venditore incontrato in vita mia, ma ora non diamo più soldi a Kiev”, ha aggiunto il presidente americano.
La telefonata con Putin
Trump ha aggiunto di avere parlato al telefono con Putin e si è soffermato sulle garanzie di sicurezza del vertice tra Federazione russa e Ucraina: “Non abbiamo ancora discusso i dettagli, e vedremo. Innanzitutto, l’Europa fornirà loro significative garanzie di sicurezza, e dovrebbero farlo, perché sono proprio lì, ma noi saremo coinvolti dal punto di vista del supporto per aiutarli. E penso che se raggiungeremo un accordo, e penso che lo raggiungeremo, non ci saranno grossi problemi”. “Tutte le conversazioni che ho con lui sono positive, purtroppo il giorno dopo viene sganciata una bomba su Kiev o altrove e questo mi fa arrabbiare”, ha proseguito il presidente statunitense parlando del suo omologo di Mosca.
“I due leader non si piacciono “
Sui ritardi dei processi di pace sul rapporto tra Putin e Zelensky Trump è stato caustico: “Semplicemente si tratta di due persone che non si piacciono“. Ma ha ammesso che durante il vertice con il numero uno del Cremlino di ferragosto in Alaska si è discusso anche di “denuclearizzazione”, un argomento per il quale la Casa Bianca ritiene fondamentale coinvolgere prossimamente e direttamente anche la Cina.
L’annuncio di un incontro “prima o poi” con Kim Jong-un
Nel corso dell’incontro con la stampa, il presidente Usa ha inoltre annunciato che “prima o poi” incontrerà il leader nordcoreano Kim Jong-un, sottolineando di “avere delle relazioni molto positive” con Kim. L’annuncio di Trump è arrivato poco prima di un suo incontro con il Presidente sudcoreano Lee Jae-myung.
La provocazione sul cambio di nome del Dipartimento della Difesa
“Il Dipartimento della Difesa, non suona molto bene. Una volta era il Dipartimento della Guerra. Aveva un suono più forte e abbiamo vinto la Prima Guerra Mondiale, la Seconda Guerra Mondiale e tutto il resto. Ora abbiamo il Dipartimento della Difesa…”, ha detto il presidente degli Stati Uniti, ipotizzando un cambio del nome rivolgendosi a Pete Hegseth, Segretario della Difesa al suo fianco. “Dipartimento della Guerra o Dipartimento della Difesa? Non vogliamo solo la Difesa, ma anche attacco. Se vuoi cambiare il nome in Dipartimento della Guerra fammelo sapere”, ha concluso il presidente americano.