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Sul punto di chiudere l’Osteria senza oste, il titolare: troppi furti, impossibile andare avanti così

Fine del sogno e di un ideale

Troppi furti, sul punto di chiudere “l’Osteria senza oste” da mesi preda dei ladri. Il titolare: “Impossibile andare avanti così”

Un posto unico a Valdobbiadene, in mezzo ai vigneti del Prosecco, in cui il cliente si siede, si serve e paga senza che nessuno gli presenti il conto. Ma negli ultimi tempi c'è chi non paga, anzi... E cala il sipario sul sogno imprenditoriale veneto che viveva di fiducia e rispetto, di onestà e ospitalità, e che ora agonizza per lo sfregio compiuto soprattutto da giovani italiani di seconda generazione

Cronaca - di Prisca Righetti - 20 Agosto 2025 alle 10:39

Due colpi nelle ultime due settimane ma da mesi ormai è preda dei ladri l’Osteria senza oste, un luogo unico al mondo, quello a Valdobbiadene, tra le colline venete patrimonio dell’Unesco. Qui, in nome di fiducia e rispetto, il cliente si siede, si serve e paga senza che nessuno gli presenti il conto. Ma negli ultimi tempi c’è chi insiste a infierire sfregio dopo sfrego, non pagando. E sono soprattutto giovani. Il titolare, scoraggiato, denuncia la possibile chiusura e la fine del sogno di un progetto che ultimamente sta rivelando risvolti da incubo: «Impossibile andare avanti».

Troppi furti, sul punto di chiudere “l’Osteria senza oste”

La notizia dei furti ripetuti all’osteria senza oste, un luogo che si erge sulla bellezza delle colline venete svettando come simbolo di fiducia e onestà, è un pugno nello stomaco per chi crede ancora nel valore della comunità e della responsabilità individuale. Sì, perché questa osteria, incastonata tra le alture del Prosecco veneto, Patrimonio Unesco, non è mai stata un semplice esercizio commerciale. È sempre stata un esperimento sociale, un’utopia realizzata dove il cliente si serve da solo, consuma e poi paga, senza che nessuno gli presenti il conto o lo controlli. Il suo successo, fino a poco tempo fa, dimostrava che la fiducia reciproca era possibile e poteva essere il motore di un’economia basata sull’onore e sul rispetto.

Un modello imprenditoriale e umano a rischio

Di più: sul patto di fiducia tra il titolare, Cesare De Stefani, e i suoi avventori. Chi arriva qui non è un semplice cliente, ma un ospite che entra a far parte di un sistema basato sull’onestà. Questo approccio ha funzionato per anni, creando un’atmosfera unica, fatta di convivialità e rispetto. Le persone venivano attratte non solo dalla bellezza del luogo e dalla qualità dei prodotti, ma anche dal desiderio di essere parte di qualcosa di speciale, di dimostrare che la maggioranza è onesta.

“Osteria senza oste” a rischio chiusura: la fine di un sogno, il crollo di valori fondanti

Tuttavia, la recente ondata di furti e di mancati pagamenti, che secondo le testimonianze ha visto protagonisti soprattutto giovani italiani di seconda generazione, mette in crisi questo delicato equilibrio. Non si tratta solo di una perdita economica, per quanto significativa; è la fiducia stessa che viene tradita. Il gesto di chi non paga o ruba non è solo un atto criminale, ma una pugnalata al cuore di un’idea che ha resistito per decenni. È la dimostrazione che, purtroppo, c’è chi non coglie il valore di un luogo così unico e preferisce approfittarsene.

La delusione e l’unica consolazione: il grande aiuto delle forze dell’ordine

E allora, la frase «impossibile andare avanti», se non cambierà qualcosa, è l’espressione più dolorosa di questa crisi. Non è solo la rassegnazione di un imprenditore che pensa anche chiudere l’osteria, ma la fine di un sogno che si nutre di valori e speranze, nonostante il grande aiuto ricevuto in questi mesi da polizia e carabinieri. Ecco allora l’unica consolazione che spunta dall’amara disamina che De Stefani, quella che ha affidato a un’intervista al Tgcom24 (qui il video linkato dal sito): «Abbiamo delle forze dell’ordine preparate».

 

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di Prisca Righetti - 20 Agosto 2025