
La ricorrenza
Sarah Scazzi e il delitto di Avetrana: quindici anni fa in Puglia l’omicidio che sconvolse l’Italia
La ragazzina sparì e il suo corpo venne ritrovato dopo un mese. Per la sua morte la cugina Sabrina e la zia Cosima sono state condannate al carcere a vita
Il 26 agosto del 2010 una ragazzina di 15 anni, Sarah Scazzi, sparì improvvisamente da Avetrana, in Puglia. Un caso che diventò anche mediatico e che tenne l’Italia con il fiato sospeso, tra rivelazioni, arresti, sospetti e una sentenza che ancora oggi, il principe del foro italiano, Franco Coppi, fatica a digerire.
Sarah, la sparizione, il corpo ritrovato in diretta
Il 26 agosto intorno alle due Sarah deve andare a trovare la cugina, Sabrina Misseri. Ma sparisce. Dopo poche ore viene dato l’allarme. E già il caso diventa nazionale. Perché, dopo diversi giorni, non si hanno notizie della ragazza. E iniziano i sospetti.
Il 29 settembre viene ritrovato il cellulare di Sarah, semibruciato, in un campo poco distante dalla sua abitazione. A ritrovarlo è zio Michele Misseri, il papà di Sabrina. Dopo un’altra settimana di ricerche, il 6 ottobre, alla fine di un interrogatorio durato circa nove ore, Michele Misseri confessa l’omicidio della nipote asserendo di averla uccisa dopo un tentativo di stupro, indicando agli inquirenti il luogo dove aveva nascosto il cadavere, un pozzo di raccolta delle acque sito in Contrada Mosca, nelle campagne di Avetrana. La notizia viene data in diretta a ‘Chi l’ha visto?’ da Federica Sciarelli alla mamma di Sarah. L’Italia intera si ferma.
Zio Michele ritratta e accusa moglie e figlia
Dopo pochi giorni la svolta. Michele Misseri ritratta la confessione e accusa la figlia Sabrina di avere ucciso Sarah. Il movente ? La gelosia di Sabrina nei confronti della cugina per un ragazzo, Ivano Russo, di cui era invaghita. Ma Michele Misseri, che sarà condannato per concorso in soppressione di cadavere, ritratterà ancora, successivamente.
L’arresto di zia Cosima
Qualche mese dopo viene arrestata anche la mamma di Sabrina, Cosima Serrano. E’ la sorella della madre di Sarah. Parla poco, è scontrosa, è dedita al lavoro nei campi. Per la Procura è lei che ha aiutato la figlia nell’omicidio mentre Michele avrebbe solo occultato il cadavere.
Franco Coppi e i cinque litri di olio
Sabrina Misseri si affida al più grande tra i penalisti italiani: Franco Coppi. La sorella gli porta cinque litri di olio d’oliva nel suo studio romano: “Non abbiamo soldi”, gli dice. Coppi accetta la difesa gratuitamente (rinunciando anche al gratuito patrocinio) e si convince sempre di più dell’innocenza della sua assistita e della madre. Per il grande avvocato romano le due donne sono estranee a tutto e l’autore è stato Michele Misseri. Ma la giustizia dirà altro.
L’ergastolo
Sabrina e la mamma vengono condannate all’ergastolo e la sentenza viene confermata il 2017 dalla Cassazione. Michele Misseri continuerà ad accusarsi dell’omicidio (sconterà 8 anni per concorso in soppressione di cadavere) ma il principio del ne bis in idem non potrà mai consentire di svolgere un nuovo processo a suo carico. Coppi rimarrà così deluso da questa condanna da confessare di avere avuto una sorta di depressione reattiva.
Perché fu uccisa Sarah?
Secondo la Cassazione Sarah fu uccisa perché la cugina e la zia, in una sorta di alleanza simbiotica, la videro come un’insidia per l’infatuazione che Sabrina nutriva nei confronti di Russo. Anche gli ermellini smentiscono la tesi di un Michele Misseri come autore dell’omicidio. Sarah non ha subito violenze sessuali secondo l’autopsia. Franco Coppi continua a scrivere lettere e a riceverle da Sabrina. Che proclama ancora la sua innocenza. L’innocenza di Sarah, ormai, appartiene agli angeli.