Sala e l’inchiesta di Milano: “Vado avanti serenamente. Lo stadio sarà ceduto a Milan e Inter. Meloni corretta con me politicamente”

Beppe Sala, il sindaco di Milano coinvolto nell’inchiesta sull’urbanistica, in un’intervista a Rtl 102,5, rilancia la sua tesi di estraneità ad ogni accusa, parla della necessità di vendere lo stadio Meazza a Inter e Milan e apprezza Giorgia Meloni per la correttezza con la quale ha commentato la sua vicenda giudiziaria.

Le parole di Sala

Parlando dell’indagine che ha portato a sei arresti, il primo cittadino tende a separare le competenze dirigenziali e quelle politiche, proprio in relazione alla commissione Paesaggio: “Quando fai un bando pubblico, una commissione del Comune, con dirigenti del Comune, sceglie in base a una valutazione tecnica i componenti e poi il sindaco firma. Firma. La giustizia farà il suo corso ma io ho firmato una proposta fatta da una commissione “.

“Ho saputo di essere indagato dal direttore del Corriere”

Il sindaco di Milano affronta poi il tema della fuga di notizie sulla sua iscrizione nel registro degli indagati: “L’ho saputo alle 10 di sera da una telefonata del direttore del Corriere della Sera che mi ha detto ‘domani scriviamo questa cosa. E’ evidente che qualcuno lo aveva detto ai giornalisti. Però questa non è una situazione originale, capita sempre. E’ qualcosa che a mio avviso in un paese democratico non va assolutamente bene però lo si accetta. Per cui, al di là dell’amarezza, le cose stanno cosi”.

La vendita dello stadio Meazza

Il sindaco non intende arretrare sulla vendita dello stadio Giuseppe Meazza a Inter e Milan che deve avvenire, peraltro, entro l’autunno. “Per la vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan dobbiamo passare dal Consiglio comunale, vedremo cosa succederà a settembre. Quello di San Siro è uno dei miei obiettivi, ci sto lavorando da diversi anni. Anche per dignità personale io voglio portare avanti questa iniziativa. Poi vedremo se la politica seguirà questa via. Io voterò a favore in consiglio“.

“Giorgia Meloni si è comportata correttamente con me”

Il primo cittadino milanese ha avuto parole di elogio per l’atteggiamento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rispetto all’inchiesta che lo riguarda. “Le parole della premier Giorgia Meloni secondo cui non ci si dimette per un avviso di garanzia sono parole corrette che mi hanno fatto piacere. Non possiamo essere legalitari a corrente alternata“.