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Ricerca, la nuova frontiera sull’ossitocina raggiunta con uno studio americano

Tra i misteri dell'affettività

Ossitocina, noto come l’ormone dell’amore e della felicità, rivela i suoi tanti segreti: come la connessione con l’amicizia. E uno studio li analizza

Soprannominata in tanti modi, questa molecola non solo contribuisce a rafforzare i sentimenti di attaccamento e fiducia, ma ora si scopre che è fondamentale anche per l'amicizia. La ricerca evidenzia infatti come sia un elemento chiave per comprendere i meccanismi biologici che guidano la nostra socialità, confermando perché siamo biologicamente predisposti a cercare la vicinanza e la connessione con gli altri

Cronaca - di Prisca Righetti - 14 Agosto 2025 alle 17:31

Il mistero dei legami affettivi e sociali si fa più chiaro grazie a una nuova ricerca che svela il ruolo cruciale dell’ossitocina. Da sempre associata all’amore e alla felicità, questo neuro-ormone è il filo invisibile che tesse le relazioni umane più profonde. Come noto, del resto, l’ossitocina viene rilasciata nel cervello in momenti di intimità e connessione come il sesso. Il parto. E l’allattamento. Ma anche durante le semplici interazioni sociali.

Soprannominata l'”ormone delle coccole”, questa molecola non solo contribuisce a rafforzare i sentimenti di attaccamento e fiducia, ma ora si scopre che è fondamentale anche per l’amicizia. La ricerca recentemente ha infatti evidenziato come l’ossitocina sia un elemento chiave per comprendere i meccanismi biologici che guidano la nostra socialità, confermando perché siamo biologicamente predisposti a cercare la vicinanza e la connessione con gli altri. Ma procediamo con ordine.

Ossitocina, ecco perché è l’ormone dell’amore che predispone anche all’amicizia

E partiamo dalla considerazione ormai accreditata secondo cui a questa magica molecola si riconosce il merito di accomunare il sesso, il parto, l’allattamento e le interazioni sociali, perché viene rilasciata nel cervello umano quando le persone sono impegnate in tutte queste attività. Contribuisce a creare sentimenti di attaccamento, vicinanza e fiducia. E anche per questo viene comunemente chiamato ormone delle coccole o della felicità. E poco importa che studi clinici abbiano acclarato che sia anche associato all’aggressività… Si tratta dell’ossitocina.

Lo studio che spiega e conferma la scoperta

Pertanto, un nuovo studio dell’Università della California a Berkeley la mette sotto la lente, e spiega nel dettaglio perché l’ormone dell’amore è fondamentale anche per la formazione delle amicizie. Ricerche recenti, spiegano gli scienziati – e riporta l’Adnkronos – hanno messo in discussione questa associazione amorosa, suggerendo che l’ossitocina, che nel cervello agisce come neuromodulatore, non sarebbe essenziale per il legame di copia a lungo termine o la monogamia sociale o anche per il comportamento genitoriale. I lavori erano stati condotti sull’animale monogamo per eccellenza, l’arvicola di prateria (una sorta di piccolo roditore), e per gli esperti le conclusioni erano queste, sebbene senza ossitocina le arvicole impiegassero più tempo a formare i legami sociali in questione.

Prova del nove: la mancanza di questa sostanza regolatrice ritarda la formazione di legami…

Le arvicole di prateria, del resto, che come gli esseri umani formano relazioni stabili e selettive, «sono speciali perché ci permettono di comprendere la neurobiologia dell’amicizia e in che modo è simile e diversa da altri tipi di relazioni», spiega Annaliese Beery, professore associato di biologia integrativa e neuroscienze all’UC Berkeley. Nonché autrice principale del nuovo studio, pubblicato sulla rivista Current Biology. Così, proprio mentre la maggior parte dei lavori si concentra sui legami di coppia, il laboratorio di Beery si è particolarmente concentrato sulle relazioni selettive tra pari, analoghe alle amicizie tra gli uomini. Studi che potrebbero far luce su condizioni psichiatriche umane, come l’autismo e la schizofrenia, che interferiscono con la capacità di una persona di formare o mantenere legami sociali.

… E crea deficit nelle relazioni tra pari a lungo termine

In fatto di legami, le arvicole hanno molto da insegnare: quando due di loro sono amiche strette, si raggruppano fianco a fianco. Si puliscono. E persino si siedono l’una sull’altra. Beery e Alexis Black, una dei due primi autori dello studio, hanno scoperto che quando questi roditori sono privi di recettori dell’ossitocina, impiegano più tempo degli esemplari normali a formare relazioni tra pari. Da cui: «L’ossitocina sembra essere particolarmente importante nella fase iniziale di formazione delle relazioni. E soprattutto nella selettività. “Preferisco te a questo sconosciuto”, per esempio», dice Beery. Gli animali senza segnalazione di ossitocina, quando vengono creati nuovi gruppi spezzando quelli precedenti, perdono subito traccia dei loro partner originali.

Non solo. Procedendo negli studi e nelle analisi comparate, si è evinto che l’assenza di recettori dell’ossitocina ha modificato anche la regolazione della disponibilità e del rilascio dell’ossitocina nel cervello, come documentato dal gruppo utilizzando un nuovo nano-sensore in collaborazione con la ricercatrice post-dottorato Natsumi Komatsu e Markita Landry, professoressa di ingegneria chimica e biomolecolare all’UC Berkeley.

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di Prisca Righetti - 14 Agosto 2025