
A gennaio 1987
“Nazionalpopolare”, quando Pippo Baudo litigò con il socialista Manca e lasciò la Rai per Berlusconi
Il grande conduttore andò via da Viale Mazzini per approdare a Fininvest dopo le parole del presidente . Sullo sfondo lo scontro politico all'interno delle reti pubbliche
Fu Gigi Vesigna a porgli la domanda. Probabilmente concordata. Era l’epifania del 1987 e Pippo Baudo rispose a muso duro ad Enrico Manca, presidente della Rai e socialista, che aveva definito i suoi programmi, “nazionalpopolari”. Fu il pretesto per una rottura traumatica che portò via, anche se per poco, Baudo dalla tv di Stato.
Lo scontro con Manca: Dc-Psi
In quella Rai lottizzata (Dc-Psi-Pci) Pippo rappresentava anche plasticamente le tensioni all’interno del pentapartito. Democristiano e demitiano, spesso fautore di polemiche subliminali contro i socialisti che governavano il Paese. Le parole di Enrico Manca lo fecero infuriare.
“Vuol dire che farò programmi regionali“, rispose piccato il conduttore siciliano. Che, pochi mesi prima, aveva dovuto reagire a scoppio ritardato a una battuta di Beppe Grillo contro Craxi: “Craxi è andato in Cina con mille persone al seguito: quando è arrivato gli hanno detto che qui sono tutti socialisti e ha risposto, ‘allora a chi rubiamo?'”.
Baudo presenterà ancora Sanremo, il mese successivo e poi accetterà la corte di Silvio Berlusconi con un contratto miliardario quale direttore artistico di Canale 5.
Assumma: “Lo vidi piangere dopo le parole di Manca”
Giorgio Assumma, suo storico amico, racconta che Pippo, “si mise a piangere sul mio divano dopo le parole del presidente della Rai“. Enrico Manca, snob, aveva utilizzato quel termine di per sé non sbagliato in modo quasi dispregiativo verso l’icona della televisione pubblica.
Fu De Mita a farlo tornare a casa
Nonostante il ricchissimo contratto, Baudo non si troverà bene a Canale Cinque. Resterà una sola stagione, il 1987-88, cerando un modo per ritornare a casa. Clemente Mastella racconta che fu proprio Ciriaco De Mita, l’amico del cuore dell’anchorman catanese, a “ricucire lo strappo“. E infatti, dopo una mediazione con Berlusconi, Pippo rescinderà il contratto e tornerà in Rai dopo appena un anno di esilio.
Embargato su Rai 3 e riscoperto da Moratti
La Rai lo riaccoglie ma in Purgatorio: gli affida un programma, peraltro molto bello, “Novecento”, che va in onda su Rai 3. Solo con l’avvento di Letizia Moratti e del centrodestra, Baudo sarà di nuovo valorizzato, diventando direttore artistico e tornando a primeggiare nella sua casa abituale.