
lo studio sulle sostanze
Movida, cocaina rosa e ketamina: le pericolose droghe estive che nascono da un mix di stupefacenti
L’estate rappresenta un momento di spensieratezza, ma anche di rischi dovuti alla movida e al consumo di sostanze stupefacenti. Tra le sostanze illegali che sono diventate popolari tra i più giovani ci sono la ketamina e la cocaina rosa, nota come “Tuci” o “Tucibi”. Queste droghe sono tornate sotto i riflettori dopo la morte di alcuni turisti a Ibiza che, secondo la stampa locale, sono deceduti per overdose da ketamina. Poi sono state citate anche sul caso del 35enne Michele Noschese, in arte Dj Godzi, anche lui deceduto sull’isola: oggi a Roma si terrà l’autopsia sul corpo per chiarire le dinamiche della morte. Lo scorso settembre, secondo Euronews, le forze dell’ordine spagnole hanno sequestrato 21 chilogrammi di cocaina rosa a Ibiza e Malaga, durante la più grande operazione contro le droghe sintetiche avvenuta fino ad ora.
Cocaina rosa e ketamina: il mix pericoloso degli stupefacenti estivi
Dietro i vezzeggiativi innocui di “Tuci” e “Tucibi” con cui viene definita la cocaina rosa, traducibile con la fonetica di 2C o 2C-B, si nasconde una miscela pericolosa di stupefacenti che raramente contiene droghe 2C, ma più comunemente ketamina e Mdma unite alla prima tipologia di stupefacente. Proprio in questo mix di dosi risiede il potenziale pericolo: secondo l’ultima relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, gli studiosi hanno evidenziato come siano “di particolare rilievo le segnalazioni di sequestri della ‘cocaina rosa’, una combinazione di mdma e ketamina generalmente sotto forma di polvere di colore rosa, nella quale possono essere presenti anche altre sostanze psicoattive quali fenetilamine (generalmente 2C-B), cannabinoidi sintetici (ad esempio Adb-butinaca), catinoni sintetici (alfa-PHP) e agenti di taglio (caffeina)”.
Al di là di ciò, il sistema di allerta rapida per le droghe “ha identificato 79 nuove sostanze psicoattive circolanti sul territorio nazionale. Si tratta di sostanze appartenenti principalmente alle classi dei catinoni sintetici (27%), dei cannabinoidi sintetici (24%), delle fenetilamine (8%) e degli oppioidi sintetici (8%). Il 32% delle segnalazioni in entrata provenienti dall’Italia ha interessato sostanze d’abuso classiche, quali delta-9-Thc, cocaina, metamfetamina, Mdma (ecstasy), amfetamina, eroina, Lsd, psilocina, Gbl”.
L’allerta sulla ketamina
Un altro avvertimento è arrivato sulla ketamina. Nel 2024 il consumo di questo stupefacente è cresciuto in tutta Italia in linea con l’Europa, con impennate a Trieste, Bologna e Milano dove i dati salgono fino a 3 o 4 volte: la mappa del consumo è emersa dall’analisi delle acque reflue di 38 città italiane. Lo studio, finanziato dal Dipartimento Politiche antidroga della presidenza del Consiglio e commissionato al Laboratorio di Indicatori epidemiologici ambientali dell’Istituto Mario Negri, fa parte della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia.