CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Parigi alle prese con l’ombra di un serial killer

Giallo francese

L’ombra di un serial killer a Parigi: quattro corpi nella Senna. Fermato un nordafricano

Il giovane, senza fissa dimora e già noto alla giustizia, accusato di omicidio plurimo. La procura non esclude il movente omofobo. L'avvocato: «Si spiegherà più avanti nel corso dell’inchiesta»

Esteri - di Ginevra Lai - 25 Agosto 2025 alle 19:59

Un’allerta lanciata da un passeggero affacciato a un finestrino di un treno, un corpo che galleggia nella Senna, poi un secondo, un terzo, infine il quarto. Era il 13 agosto, nel primo pomeriggio, a Choisy-le-Roi, sobborgo di Parigi, il ritrovamento dei cadaveri nella Senna ha dato il via a un’indagine complessa, fondata su elementi che hanno progressivamente rafforzato i sospetti nei confronti di un unico individuo: un senzatetto nordafricano.

L’incriminazione: un nome già noto alla giustizia

La procura di Créteil ha confermato ieri l’incriminazione dell’uomo, mentre in serata, il giudice ha disposto la custodia cautelare. L’indagato, secondo quanto riferito dal suo legale, Me Antoine Ory, si è avvalso del diritto di non rispondere: «Si spiegherà più avanti nel corso dell’inchiesta giudiziaria», ha dichiarato all’Afp.

Tuttavia, la sua identità resta incerta. In un comunicato iniziale, la procura menzionava un giovane, di circa vent’anni e privo di nazionalità accertata. Era già noto alla giustizia per un furto con danneggiamento e per una ricettazione commessa il 5 agosto.

La custodia di un secondo uomo, trattenuto e legato a due delle vittime, è stata revocata sabato sera. «Nessuna accusa è stata mossa contro di lui a questo stadio», precisa la nota ufficiale.

Le vittime: identificate quattro esistenze sommerse

I quattro cadaveri sono stati trovati nello stesso tratto di fiume, vicino a un locale tecnico abbandonato, spesso frequentato da individui senza fissa dimora. Le vittime sono: un francese di 48 anni residente a Créteil; un tunisino di 26 anni; e due algerini di 21 anni, uno dei quali domiciliato a Choisy-le-Roi. Tutti erano vagabondi, tranne il primo.

Due dei corpi presentano «lesioni da violenza evocative di una strangolazione». Su un terzo, è stata rilevata «una traccia sospetta di origine indeterminata». Le identificazioni sono avvenute tramite dna e impronte genetiche.

Gli indizi: i documenti, le telecamere, il silenzio

Il sospettato era stato già fermato a inizio agosto perché in possesso di documenti appartenenti a una delle vittime, che a quel tempo non risultava ancora scomparsa.

«Il proseguimento delle indagini ha confermato un legame tra quest’uomo e ciascuna delle vittime in un arco temporale concomitante alla loro scomparsa». I rilievi sul posto, le celle telefoniche e la videosorveglianza hanno rafforzato le accuse.

Il ventenne è stato arrestato il 20 agosto in un centro di detenzione amministrativa. «Ha rifiutato di rispondere alle domande sui fatti che gli venivano contestati», precisa la pubblica accusa. Durante l’interrogatorio di garanzia, ha parlato solo di sé stesso, non dei crimini.

I sospetti sul luogo del ritrovamento: pista omofoba non esclusa

Secondo quanto emerso, l’area in cui i corpi sono stati ritrovati è nota per essere luogo di incontri omosessuali fugaci. Un dettaglio che, per la procura, potrebbe non essere marginale. L’ipotesi del movente omofobo resta sul tavolo: le frequentazioni delle vittime e i rapporti con il sospettato potrebbero aver scatenato un’aggressione seriale.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Ginevra Lai - 25 Agosto 2025