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Le “ferali” notizie che mandano in tilt la sinistra: spread ai minimi storici e Pil pro capite che supera quello degli inglesi

I dati stendono l'opposizione

Le “ferali” notizie che mandano in tilt la sinistra: spread ai minimi storici e Pil pro capite che supera quello degli inglesi

Arriva un altro primato per il governo Meloni sul piano economico. Per la prima volta dal 2001, il Pil pro capite italiano ha superato quello del Regno Unito. E ora l’Italia si avvicina anche alla Francia, con uno spread che scende sotto i dieci punti. Alla faccia dei gufi

Politica - di Federica Argento - 18 Agosto 2025 alle 19:19

Spread ai minimi, il Pil pro capite italiano che supera quello britannico dopo decenni. Due notizie che “stendono” la sinistra. Il tutto in una giornata in cui l’Italia guidata da Giorgia Meloni è protagonista al vertice di Washington che vede l’Occidente unito sulla via della costruzione della pace in Ucraina. Il dopo Ferragosto è amaro per le opposizioni che prevedevano sfracelli economici e un isolamento dell’Italia dai tavoli internazionali.

Due “ferali notizie” per la sinistra

Due ferali notizie, la prima diffusa dal  Telegraph, quotidiano britannico conservatore, che “lamenta” il fatto che con Giorgia Meloni gli italiani sono più ricchi di noi”, informando che il PIL pro capite dell’Italia ha superato quello della Gran Bretagna per la prima volta in questo secolo, secondo la Banca Mondiale». Seconda notizia fresca fresca: lo spread ai minimi, in calo di dieci punti, che segna una marcia di avvicinamento alla Francia a passo di carica. “Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli francesi sceso lunedì sotto i 10 punti base, ai minimi da vent’anni, rappresenta un segnale chiaro e inequivocabile della rinnovata fiducia dei mercati internazionali nella solidità dell’economia italiana e nella stabilità politica garantita dal Governo Meloni”. Così sottolinea il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze e deputato di Fratelli d’Italia Lucia Albano, commentando i dati pubblicati oggi da Commerzbank.

Lucia Albano: “Gestione responsabile della finanza pubblica”

Un dato significativo tanto più se consideriamo che “meno di tre anni fa, lo spread con la Francia era vicino ai 200 punti base. Oggi – aggiunge Albano – grazie a una gestione responsabile della finanza pubblica; a riforme strutturali credibili; e a un percorso chiaro di crescita e stabilità, l’Italia si riavvicina ai Paesi ‘core’ dell’Eurozona. È un risultato che premia la visione del presidente Meloni e l’impegno quotidiano del Governo per rafforzare il posizionamento internazionale della nostra Nazione”. Il dato “polverizza le bugie e le polemiche dell’opposizione”, incalza Francesco Filini, deputato alla Camera e responsabile del programma di Fratelli d’Italia. “Non passa giorno senza sentire la solita cantilena della sinistra antitaliana, impegnata in un’opera di mistificazione e denigrazione senza precedenti. Poi ci sono i dati che certificano che l’Italia macina risultati e va molto meglio di altri paesi europei come la Francia”.

FdI: “Polverizzate le bugie della sinistra”

Per ritrovare lo spread tra i btp italiani e quelli francesi a meno di 10 punti bisogna risalire al lontano 2005: “Quando l’euro era entrato in corso da pochi anni. Mentre per trovare lo spread tra Italia e Francia oltre i 200 punti base, basta andare a prima dell’insediamento del governo Meloni; quando governavano i geni che ci hanno lasciato più di 200 miliardi di buco di superbonus e distribuivano soldi pubblici a pioggia, e che ora vorrebbero spiegarci come funziona l’economia. Per fortuna i tempi sono cambiati, e i dati sono lì ad inchiodare le bugie della sinistra”. Questa la chiosa puntuta di Francesco Filini, deputato alla Camera e responsabile del programma di Fratelli d’Italia.

A commentare le due notizie economiche la pagina Fb di FdI: “Mentre l’opposizione continua a criticare, l’Italia cresce, si rafforza e si guadagna il rispetto dei mercati internazionali. I numeri parlano più delle parole”. E infatti a sinistra sono pure scarsi a parole. Alle 18 del 18 agosto – ora in cui stiamo licenziando questo articolo- ancora Bonelli non ha fatto alcun esposto e Schlein non ha invocato la premier a riferire in Parlamento. Strano, no?

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di Federica Argento - 18 Agosto 2025