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Valditara ha annunciato la conferma del 50% degli insegnanti di sostegno precari

Al Meeting di Rimini

L’annuncio di Valditara: «Confermeremo il 50% degli insegnati di sostegno precari. È un grande passo avanti per le famiglie»

Il ministro dell'Istruzione: «Garantiamo una continuità didattica che la scuola italiana non ha mai avuto prima». Poi rivendica i risultati contro la dispersione scolastica, anche grazie al decreto Caivano: «Ha svolto un ruolo importante»

Politica - di Luciana Delli Colli - 26 Agosto 2025 alle 17:47

«Vi do un dato che poi comunicheremo in conferenza stampa nei prossimi giorni: quasi il 50% degli insegnanti di sostegno precari saranno confermati, garantendo una straordinaria continuità didattica che la scuola italiana non ha mai avuto prima». Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenendo al Meeting di Rimini, nel panel “I giovani e la sfida della formazione”, sottolineando che, «laddove si fosse instaurato un buon rapporto educativo e umano fra il giovane e l’insegnante», le famiglie avranno la possibilità di chiederne la conferma.

Valditara: «Confermeremo il 50% degli insegnati di sostegno precari»

Si tratta, ha rivendicato il ministro, di «un grande, grande passo avanti. Non a caso ostacolato da chi non crede nella personalizzazione: ricorsi su ricorsi per fortuna bocciati dalla giustizia amministrativa». Il ministro è quindi tornato su un concetto che gli è caro e che alla base dei suoi indirizzi. «A cosa serve la scuola? A valorizzare i talenti di ogni giovane, a mettere al centro la sua persona», ha risposto, aggiungendo che, sulla base di un recente sondaggio, «i giovani mettono al primo posto i diritti, la libertà, il vivere bene e tra gli ultimi posti il lavoro».

I giovani e l’avversione al lavoro: «Dobbiamo far riscoprire la bellezza dell’impegno»

«Non è bello che considerino il lavoro come un qualcosa da non mettere al centro delle proprie aspirazioni. Dobbiamo aiutare i giovani a riscoprire la bellezza del lavoro, l’importanza dell’impegno e della fatica, la centralità del lavoro per valorizzare la persona», ha detto il ministro. «Una scuola che non sa educare anche al lavoro, che non dà gli strumenti per realizzarsi professionalmente, fa soltanto la metà del suo lavoro», ha aggiunto il ministro, sottolineando che «la riforma del 4+2 ritengo debba diventare ordinamentale».

I risultati contro la dispersione scolastica, anche grazie al decreto Caivano

«Un Paese non può dirsi civile fintanto che molti ragazzi abbandonano l’obbligo scolastico», ha chiarito Valditara. Poi, citando i risultati Invalsi e parlando di dispersione scolastica, ha sottolineato che «abbiamo già superato il target prefissato dall’Ue per il 2030, siamo all’8,3%, con un crollo della dispersione esplicita». «In questo – ha proseguito – un ruolo importante lo ha svolto il decreto Caivano. Abbiamo recuperato migliaia di giovani che in passato non andavano più a scuola». Poi la conferma di una misura adottata per favorire l’inclusività dei ragazzi stranieri: l’assunzione di mille docenti specializzati nell’insegnamento dell’italiano a chi non è madrelingua.

L’impegno per consentire la libertà educativa

Infine un passaggio sulla libertà di scelta educativa. «Ho chiesto delle risorse significative per le scuole paritarie. Il 6 agosto scorso ne ho parlato con il ministro Giorgetti e credo che da parte sua ci sia una sensibilità ad accogliere questa richiesta. Quindi nella prossima legge di bilancio, o nella forma del ‘buono scuola’ o in altra forma, ragionando anche con il mondo delle scuole paritarie su ciò che è tecnicamente più praticabile, ci dovranno essere delle risorse aggiuntive significative per le scuole paritarie. Al sistema delle scuole paritarie “abbiamo destinato circa 160 milioni di euro di fondi Pnrr”.

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di Luciana Delli Colli - 26 Agosto 2025