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In Olanda rivolte contro i clandestini: la rabbia esplosa dopo la morte di Lisa, 17enne uccisa da un richiedente asilo

Il caso

In Olanda rivolte contro i clandestini: la rabbia esplosa dopo la morte di Lisa, 17enne uccisa da un richiedente asilo

Lo straniero fermato per l'omicidio era già stato denunciato per un'altra violenza a metà agosto. Il tema della sicurezza incrinata dalle politiche delle "porte aperte" esplode in Europa: proteste anche in Gran Bretagna

Esteri - di Gabriele Caramelli - 26 Agosto 2025 alle 16:16

L’omicidio di una 17enne olandese, da parte di un richiedente asilo 22enne ad Amsterdam, ha scatenato rivolte e indignazione nei Paesi Bassi e in Belgio. Qualche giorno fa, la giovane Lisa stava tornando a casa dopo una serata con gli amici, ma si è accorta che qualcuno la stava seguendo e così ha scelto di chiamare il numero d’emergenza. Nonostante la polizia fosse riuscita a localizzare il cellulare della ragazza, il corpo senza vita è stato ritrovato più di un’ora dopo dai soccorsi a Duivendrecht, vicino la capitale olandese. Lisa era già stata pugnalata a morte dal clandestino, anche sul collo. Questa vicenda drammatica ha scatenato proteste furiose in tutto il Paese, mentre il responsabile dell’omicidio è stato arrestato da una squadra speciale delle forze dell’ordine. L’uomo era già stato denunciato per aver picchiato e violentato una donna a metà agosto.

Rivolte in Olanda dopo l’omicidio della 17enne Lisa da parte di un clandestino

La morte di Lisa non ha scatenato soltanto la reazione delle piazze olandese, ma anche quella delle istituzioni. Il leader nazionalista del “Partito della libertà” olandese, Geert Wilders, ha promesso di voler fermare tutte le richieste d’asilo. Come lui, anche altri politici hanno deciso di rispondere all’appello contro la violenza e l’immigrazione incontrollata. Due giorni fa, durante la partita di calcio disputata tra Ajax e Heracles allo stadio Johan Crujiff di Amsterdam, gli atleti hanno scandito un applauso nel 17esimo minuto di gioco in ricordo della giovane Lisa. Il numero dei minuti non è casuale, visto che riflette proprio l’età della ragazza uccisa.

L’ondata di rivolte in Europa: il caso della Gran Bretagna

Anche in Inghilterra c’è chi ha deciso di ribellarsi contro l’immigrazione clandestina, tanto che negli ultimi giorni migliaia di manifestanti sono scesi nelle strade di Londra, Manchester e Newcastle per protestare contro gli hotel adibiti per i migranti. Il primo ministro Keir Starmer aveva annunciato nel 2024 di avere un piano per arginare gli ingressi degli irregolari, ma nel mese di agosto gli arrivi hanno superato quelli degli anni precedenti. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, o meglio, il canale della Manica. La richiesta più comune sugli striscioni dei contestatori è stata “Fermate le barche”, in riferimento alle modalità con cui i richiedenti asilo raggiungono il Paese. La polizia è dovuta intervenire per sedare gli attriti tra i manifestanti di sinistra, paladini dell’immigrazionismo, e i cittadini inglesi stanchi della sicurezza precaria in Gran Bretagna.

L’Irlanda del Nord tra i casi più eclatanti

In Irlanda del Nord le rivolte popolari sono iniziate già nel mese di giugno, dopo che due quattordicenni rom hanno provato a violentare una ragazzina a Belfast. I contestatori hanno attaccato uno dei centri d’accoglienza locali, rompendo le vetrine e appiccando incendi all’esterno. Successivamente, si sono verificati anche diversi scontri con le forze dell’ordine, in cui i manifestanti hanno lanciato bombe molotov, un accetta e pezzi di muratura. Ma il caso più eclatante degli ultimi mesi riguarda la pira contro i migranti nel villaggio di Moygashel, sempre in Irlanda del Nord, lo scorso luglio. I cittadini protestanti e cattolici irlandesi hanno dato alle fiamme una barca di legno, al cui interno c’erano dei manichini neri con i giubbotti catarifrangenti.

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di Gabriele Caramelli - 26 Agosto 2025