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I primi 100 giorni di Prevost, il Pontefice americano che cambierà la storia della Chiesa

Papa Leone XIV

I primi 100 giorni di Prevost, il Pontefice americano che cambierà la storia della Chiesa

Il vicario di Cristo agisce con calma e fermezza: ha riunito intorno a se un milione di giovani, sta cambiando la Curia, ma lo fa con la cautela del maratoneta

Cronaca - di Gianni Giorgi - 16 Agosto 2025 alle 12:42

Basterebbe pensare che la Francia laicizzata lo ama e lo apprezza ancora più di quanto non apprezzasse il suo predecessore. Papa Leone XIV, il Pontefice americano, festeggia i suoi primi 100 giorni sul soglio di Pietro. E non sono stati giorni insignificanti.

Dallo sprinter al maratoneta

Robert Francis Prevost viene eletto l’8 maggio scorso, poche settimane dopo la morte di Francesco. Il Papa sprinter, l’argentino che aveva anche cambiato radicalmente l’approccio alla comunicazione, cede lo scettro al Pontefice maratoneta, l’uomo dal sorriso calmo che intende agire con progressiva cautela. Sembra un ossimoro o un artifizio linguistico ma non lo è.

100 giorni per la storia della Chiesa equivalgono a un secondo ma Prevost non è stato fermo. Il suo obiettivo è realizzare una sintesi tra “l’irruenza” di Bergoglio e la pax che la Chiesa richiede, dando ascolto a quel ritorno alla liturgia che molti ambienti cattolici reclamano come fatto essenziale.

Verso l’enciclica

In questo scorcio Prevost ha iniziato a lavorare alla sua prima enciclica. E’ li che parla ex cathedra, e cioè nell’infallibilità della sua funzione di vicario di Cristo. Quali saranno i temi della sua prima enciclica? La scelta del nome riporta alla Rerum Novarum di Leone XIII, una mirabilia contro il capitalismo e lo sfruttamento. Ma Prevost vuole anche affrontare il tema dell’IA e dei suoi risvolti spirituali.

In Illo Uno Unum

Il suo motto agostiniano, “Nell’uno siamo uno”, richiamato dall’amato Sant’Agostino, Leone XIV sembra voler pacificare il mondo della Chiesa. Troppo diviso tra conservatori e progressisti e spesso in procinto di affrontare pericolosi scismi. L’obiettivo del Pontefice americano è riconoscere alla Chiesa una sintesi: conservatrice nei valori, progressista nelle idee.

La Curia e Castelgandolfo

Il Pontificio comitato per la Giornata mondiale dei bambini è stato azzerato. Con un provvedimento che, in Vaticano, fonti autorevoli definiscono clamoroso, papa Prevost ha cancellato un provvedimento recentissimo di Bergoglio e con un suo apposito Rescritto ha riportato il Comitato nel Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Si tratta del primo, forte atto di cambiamento del nuovo vicario di Cristo.

Che, però, ha dato un altro segnale considerevole e simbolico: è tornato a trascorrere i giorni di riposo a Castelgandolfo, la sede papale che Francesco aveva abbandonato.

Il trionfo del Giubileo dei giovani

Al Giubileo dei giovani sono giunte un milione di persone. L’organizzazione se ne aspettava 5-600mila. Probabile che il nuovo Papa abbia suscitato nuovi entusiasmi. Nella semplicità di un messaggio che sembra voler trasmettere sicurezza e certezza.

L’americano che guarda anche al mondo arabo

In politica estera Prevost dimostra equilibrio e fermezza. Essere americano non lo condiziona. Deve fronteggiare due guerre cruenti in atto e la linea della Chiesa è quella della pace ad ogni costo. Ma anche dell’equilibrio. Lo stesso con il quale ha smorzato le tensioni dopo l’attacco di Israele alla Chiesa della Sacra famiglia. Lo stesso con il quale guarda al mondo arabo cercando un dialogo confessionale. Per evitare e prevenire il dilagare del terrorismo.

Cristianizzare con il sorriso

Antitetico a Francesco nella personalità, Prevost vuole evangelizzare con il sorriso. Il carisma di chi lo ha preceduto non lo condiziona. Né il suo aspetto da underdog, che sembra in realtà la sua grande forza.

 

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di Gianni Giorgi - 16 Agosto 2025