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Gaza, Greta Thunberg ci riprova e annuncia la nuova passerella in barca alla fine di agosto: era stata rimpatriata già a giugno

Nuova "spedizione"

Gaza, Greta Thunberg ci riprova e annuncia la nuova passerella in barca alla fine di agosto: era stata rimpatriata già a giugno

Cronaca - di Gabriele Caramelli - 11 Agosto 2025 alle 13:12

Greta Thunberg sta organizzando una nuova spedizione verso Gaza dopo il fallimento di giugno. L’obiettivo è quello di rompere il blocco della Striscia imposto da Israele, con una spedizione che partirà il 31 agosto dalla Spagna con decine di imbarcazioni, che verranno raggiunte da altre provenienti dalla Tunisia su iniziativa della Freedom flotilla coalition e di altre quattro organizzazioni. L’attivista svedese ha annunciato la prossima passerella su Instagram, noncurante dei rischi che potrebbe comportare questa scelta. In passato, Israele aveva avvertito la Thunberg e il suo equipaggio che un’azione improvvisata avrebbe potuto alimentare tensioni militari, ma lei non sembra essere interessata.

Gaza, Greta Thunberg ci riprova e organizza un viaggio a fine agosto

All’iniziativa intitolata “Global sumud flotilla” parteciperanno Maghreb sumud flotilla, Freedom flotilla Coalition, Global movement to Gaza e Sumud nusantara. «Salpiamo di nuovo per rompere il blocco. E questa volta lo faremo con decine di imbarcazioni», spiegano gli attivisti in un video pubblicato sui social, «con mobilitazioni coordinate di 44 Paesi di tutto il mondo. Sarà il più grande sforzo di solidarietà internazionale da quando Israele ha imposto 18 anni fa il suo blocco orribile».

Nella ripresa pubblicata sui social dal “Global Sumud Flotilla” appaiono anche gli attori i Susan Sarandon e Liam Cunningham, che denunciano in modo approssimativo e generico le politiche di Israele e «il genocidio contro i palestinesi». Ma l’accusa più assurda e iperbolica fatta allo Stato ebraico è quella di aver «lanciato l’equivalente di otto bombe atomiche su uomini, donne e bambini» con «ospedali, case, rifugi, scuole completamente distrutti» e provocato «decine di migliaia di vittime». Evidentemente non hanno la minima idea dei danni che potrebbero provocare otto bombardamenti nucleari e infatti questa sembra un’operazione per accentuare la visibilità, altro che consegna di aiuti umanitari.

Il messaggio degli altri attivisti

«Mai nella storia sono morti tanti giornalisti, dipendenti dell’Onu e operatori sanitari – proseguono gli attivisti – semplicemente non possiamo restare a guardare mentre tutto questo continua». In guerra ogni vita che svanisce conta e quanto alle perdite, forse dovrebbero fare un ripasso di tutti coloro che hanno perso la vita nei primi due conflitti mondiali.

In conclusione, il gruppo promette di “navigare insieme per rompere l’assedio illegale di Gaza”, per “chiedere la fine del genocidio, aprire finalmente un corridoio” umanitario, per “esigere una Palestina libera e un mondo libero”. Dal momento che tra loro ci sono anche personalità di spicco nel mondo dello spettacolo, il rischio è che qualcuno provi persino ad emularli, magari mettendo in pericolo la propria vita. Probabilmente non se ne rendono conto, o magari lo sanno ma fanno finta di niente. L’unica cosa certa è che i pro-Pal dell’ultima ora non amano le vie legali e istituzionali per le missioni umanitarie. 

 

 

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di Gabriele Caramelli - 11 Agosto 2025