
La Città eterna in festa
“Fate sentire il vostro chiasso!”: Meloni accoglie i giovani del Giubileo nella Roma delle bandiere e della fede (video)
Oltre mezzo milione di ragazzi da tutto il mondo: tra musica, canti e preghiere, Roma torna a essere il cuore pulsante della speranza. Attesa per la grande celebrazione a Tor Vergata con Papa Leone XIV
Roma non è mai stata così giovane, così viva, così piena di senso. Non il turismo usuale, non la movida distratta del fine settimana. Questa volta è un’altra cosa: è un popolo in cammino, fatto di ragazzi e ragazze giunti da ogni angolo del mondo, radunati nella Città eterna per il Giubileo dei giovani. Un evento che – per usare le parole del presidente del Consiglio Giorgia Meloni – «rimane inciso nel cuore e può imprimere nella vita una direzione diversa».
Meloni: “Il Giubileo è una festa straordinaria”
Meloni, in un videomessaggio pubblicato nelle ore della grande vigilia, saluta con partecipazione autentica quella che definisce «una festa straordinaria di fede, di gioia, di speranza che ci emoziona nel profondo». E basta affacciarsi per le strade del centro per capire che non è una formula di circostanza. «In questi giorni Roma è letteralmente invasa» da centinaia di migliaia di giovani – racconta la premier –. Camminando per Roma si incrociano bandiere di ogni nazione, ragazzi riuniti in preghiera, che cantano, scherzano tra loro, che festeggiano quando incrociano altri coetanei che sventolano la loro stessa bandiera o parlano la stessa lingua».
Il significato di un’accoglienza
Non è solo folclore, non è solo entusiasmo giovanile. È una traccia, forse un’impronta, che una città millenaria accoglie e custodisce. «Ecco perché – continua Meloni – voglio dare anche io il mio benvenuto a Roma, a tutti i giovani che sono arrivati nella nostra capitale per partecipare a qualcosa di unico e che ricorderanno per tutta la vita».
Tor Vergata, venticinque anni dopo
Il fulcro del Giubileo sarà Tor Vergata, lì dove, venticinque anni fa, Giovanni Paolo II fece della veglia con le nuove generazioni una pagina indelebile del secolo scorso. «Parole che sono rimaste nella storia – ricorda la presidente del Consiglio – Quel giorno di 25 anni fa ha cambiato la vita di tantissimi. Ha lenito ferite, aperto gli occhi, indicato il cammino». E tra poche ore, Papa Leone XIV scriverà un nuovo capitolo.
La premier confessa di non aver vissuto quella notte, ma di conoscerne il potere attraverso le storie di chi, allora, scoprì il senso della propria vita: «In quella notte di preghiera, di fede, di amore, di grandi emozioni, milioni di ‘sentinelle del mattino’ hanno accompagnato ‘l’alba del nuovo millennio’ e hanno fatto sentire a Roma un ‘chiasso’ che Roma non ha più dimenticato».
E quel «chiasso», ora, è chiamato a tornare. È una consegna rivolta alle nuove generazioni: «Quindi, cari ragazzi – conclude Meloni – è arrivato il momento di far risentire a Roma quel ‘chiasso’ e di vivere una giornata che rimarrà nella storia di questa città. Ancora benvenuti a tutti, e buon Giubileo».
La voce del Papa
La stessa vibrazione di attesa si coglie nelle parole del Santo Padre. Questa mattina, Papa Leone XIV ha incontrato gli artisti che animeranno il grande evento, in un “incontro familiare”: «I giovani hanno bisogno di trovare la vera gioia, la vera felicità».
Il Pontefice non si rivolge alla massa, ma ai volti concreti di chi si è messo a servizio del Giubileo con i propri talenti. «Ho voluto avere questo piccolo incontro – ha detto Leone XIV – sapendo della bellezza dell’arte, della musica, di tutti i vostri talenti che offrite a questo grande pubblico».
Il Papa riconosce la grazia di esserci. «Per me è un privilegio, una benedizione poter partecipare in questa missione, in questo servizio come vescovo di Roma – ha proseguito – conoscendo soprattutto la fede, l’entusiasmo e la gioia che condividiamo e che dà voce a quello che abbiamo nel nostro cuore, che è soprattutto il desiderio di trovare felicità, gioia, amore, di sperimentare la fede anche con i doni che il Signore ci ha dato: la musica, il ballo e tante forme artistiche che ci sono e che voi condividerete questo pomeriggio con i giovani. È veramente un dono per noi e per tutta la Chiesa».
Infine, un ringraziamento, diretto, sincero: «Grazie a voi per questo momento, e chiedo a Dio che vi benedica e vi aiuti ad accompagnare questi giovani, che hanno anche tanto bisogno di trovare la vera gioia, la vera felicità che troviamo tutti noi in Gesù Cristo».