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Chiamate moleste dei call center: da oggi parte la rivoluzione. Entra in vigore la stretta contro lo spoofing

Pugno duro dell'Agcom

Chiamate moleste dei call center: da oggi parte la rivoluzione. Entra in vigore la stretta contro lo spoofing

L’Agcom dà il via alla rivoluzione contro i numeri spam: maggiori controlli sui numeri che arrivano da fuori confine, filtraggio attraverso i database ministeriali e multe salatissime, fino a un milione per chi non rispetterà le nuove regole

Cronaca - di Ginevra Lai - 19 Agosto 2025 alle 09:41

Da oggi entra in vigore la stretta sulle telefonate moleste che tormentano milioni di italiani. Non sarà più possibile per i call center situati all’estero mascherarsi dietro numeri fissi italiani, stratagemma conosciuto come spoofing — letteralmente “farsi beffa” dell’altro. Una tecnica che inganna l’utente, facendogli credere che la chiamata arrivi da Roma, Milano o Torino, mentre in realtà parte da un server collocato in tutt’altro continente.

Stop chiamate moleste, scacco al giro d’affari illegale

Il telemarketing, tra legale e sommerso, muove in Italia un giro d’affari stimato in tre miliardi di euro. I dati fotografano un settore imponente: 2.035 call center censiti, quasi 80.000 addetti e circa 15 miliardi di chiamate indesiderate l’anno. Molti «operano nella più totale anarchia», spiega il Codacons.

Nonostante i 32 milioni di iscrizioni al Registro Pubblico delle Opposizioni, ogni cittadino riceve in media dalle cinque alle otto telefonate commerciali a settimana. Una pressione costante che spesso si traduce in rischi concreti: offerte fittizie, investimenti fantasma, tentativi di carpire dati bancari e numeri di carte di credito.

Il primo blocco: addio ai falsi numeri fissi

La nuova normativa imposta dall’AgCom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) obbliga gli operatori italiani a filtrare le chiamate in ingresso: se una telefonata proviene da fuori confine ma appare sullo schermo con un prefisso italiano di rete fissa, dovrà essere bloccata. È prevista un’unica eccezione: il caso del cittadino che, trovandosi legittimamente in roaming all’estero, chiama utilizzando il proprio numero.

Questa è la prima tappa. Dal 19 novembre il blocco si estenderà anche alle numerazioni mobili falsificate. Le sanzioni previste sono pesanti: fino a un milione di euro per chi non rispetterà le nuove regole.

Come funziona il filtro

Il meccanismo tecnico si articola in più passaggi. Finora, quando un operatore italiano riceveva una chiamata internazionale, per così dire, “mascherata”, non aveva strumenti per verificarne in tempo reale l’autenticità. Era dunque costretto a veicolarla. Con le nuove regole, gli operatori che gestiscono il traffico internazionale sono obbligati a controllare la coerenza tra numero mostrato e reale provenienza. La musica, insomma, è cambiata.

Il filtro potrà così intercettare, ad esempio, una chiamata con prefisso 02(Milano) o 06(Roma) che parte in realtà da un centralino in Albania, o peggio in Asia.

Nel caso dei numeri mobili la questione è più complessa: per non bloccare le telefonate legittime di connazionali in roaming, gli operatori internazionali dovranno filtrare l’esistenza del numero nei database ministeriali e, se registrato in Italia, chiedere conferma all’operatore di riferimento che l’utente si trovi davvero fuori dal territorio nazionale.

Un passo avanti

Il filtro anti-spam rappresenta un progresso, ma non una soluzione definitiva. È il primo tentativo di mettere un freno a un settore dove la linea tra promozione insistente e raggiro è sempre più sottile. Ora, le anomalie saranno monitorate e i blocchi attivati: il tormento costante è finito. Ma per intervenire davvero e scoraggiare l’avanzare di un’industria opaca come questa servirà un’azione coordinata dell’Ue.

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di Ginevra Lai - 19 Agosto 2025