CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

giornalisti colpiti a Gaza

Stampa sotto tiro

Bombe sull’ospedale Nasser di Gaza, mentre il reporter filma i soccorsi: chi sono i cinque giornalisti morti (video)

Le redazioni di Reuters Associated press e Al Jazeera parlano di "shock e dolore": il Committee to protect journalists denuncia Gaza come il conflitto più letale mai registrato per i media

Esteri - di Alice Carrazza - 25 Agosto 2025 alle 17:06

Un altro cratere, un altro ospedale colpito, un’altra fila di corpi avvolti nei teli. Ma questa volta, sotto le macerie, ci sono anche le voci che raccontavano la guerra: almeno cinque giornalisti sono morti in un attacco israeliano contro l’ospedale Nasser, nel sud della Striscia di Gaza. Tra le vittime figurano il cameraman di Reuters Hussam al-Masri, la freelance di Associated press Mariam Dagga,  il reporter di Al Jazeera Mohammad Salama e il fotografo Moaz Abu Taha. Non è chiaro invece per quale testata lavorasse la quinta vittima, Ahmad Abu Aziz. Un altro nome, Hatem Khaled – anch’egli inviato di Reuters – è rimasto gravemente ferito.

Il video dell’attacco a giornalisti e protezione civile

L’attacco, avvenuto lunedì, si è articolato in due ondate. La prima ha colpito il quarto piano del principale ospedale della zona, secondo quanto riferito dal ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas. La seconda deflagrazione, più potente, si è abbattuta mentre soccorritori, cronisti, civili affluivano sulla scena. Alcuni testimoni parlano di un’imboscata a cielo aperto. Le Forze di difesa israeliane hanno comunicato di aver aperto un’indagine, ribadendo: «Non prendiamo di mira i giornalisti in quanto tali».

@gmanews

Israeli strikes on Nasser hospital in Gaza on Monday killed at least 15 people, including four journalists, one of whom worked for Reuters, Palestinian health officials said. Cameraman Hussam al-Masri, a Reuters contractor, was killed in the first strike, according to the officials. Photographer Hatem Khaled, who was also a Reuters contractor, was wounded in a second strike on the hospital, they said. COURTESY: AL JAZEERA via Reuters

♬ original sound – GMA News – GMA News

Un video mostra il momento esatto in cui la diretta Reuters dall’ospedale si interrompe bruscamente: è lo stesso al-Masri a tenere la telecamera prima dell’esplosione. Subito dopo, urla, vetri infranti e un uomo ferito che si trascina tra le ambulanze. Nel tentativo di reperire il corpo anche il fotoreporter Khaled è stato colpito nel secondo raid.

Reazioni internazionali e nomi delle vittime

La notizia ha attraversato rapidamente le redazioni di mezzo mondo. «Siamo devastati nell’apprendere della morte del nostro collaboratore Hussam al-Masri e del ferimento di Hatem Khaled», ha dichiarato Reuters. «Stiamo cercando urgentemente ulteriori informazioni e abbiamo chiesto alle autorità di Gaza e di Israele assistenza medica immediata per Hatem».

Ap ha inoltre confermato la morte della sua cronista: aveva solo 33 anni. L’ha definita «una notizia scioccante e dolorosa». Anche la testata qatariota ha annunciato la perdita di due dei suoi giornalisti. La Nbc americana, invece, inizialmente indicata come datore di lavoro di Taha, ha smentito qualsiasi legame professionale.

Secondo la protezione civile della Striscia, tra le vittime figura anche uno dei loro membri. Il bilancio complessivo sale ad almeno venti morti.

Gaza: il conflitto più letale per la stampa

Non è un caso isolato. Due settimane fa, sei giornalisti – quattro dei quali di Al Jazeera – sono stati uccisi in un altro raid israeliano nei pressi dell’ospedale al-Shifa, a Gaza City. Anche in quel caso, Israele ha affermato che l’obiettivo era a capo delle milizie terroristiche. 

Dall’inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, sarebbero già quasi 200 i corrispondenti uccisi per il sindacato dei giornalisti palestinesi. E quest’ultimo dichiara: «Una guerra aperta contro i media liberi». La gran parte erano freelance locali, unico ponte visivo tra la Striscia martoriata e il mondo. Agli inviati stranieri è infatti tuttora vietato l’ingresso autonomo: chi è riuscito ad accedere, lo ha fatto sotto il controllo dell’Idf. 

L’indignazione italiana

Si levano anche voci italiane. L’Ordine dei giornalisti e la Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, per bocca dei presidenti Filippo Anelli e Carlo Bartoli ha fatto sapere che «ormai il massacro di civili non ha più limiti, come non ci sono più limiti nel colpire sia i giornalisti che il personale medico, entrambi impegnati a garantire diritti umani internazionali come quello alla salute e quello all’informazione».

«Ancora un raid mirato su un ospedale, ancora professionisti sanitari, pazienti e giornalisti uccisi dall’esercito israeliano, per giunta con un drone di precisione e con un doppio colpo», prosegue la nota. «Occorre mettere fine a queste uccisioni indiscriminate, la comunità internazionale non può limitarsi a parole di condanna di circostanza. È necessario garantire l’agibilità della stampa, permettendo anche l’accesso in sicurezza a quella internazionale, e consentire ai medici di svolgere il loro mestiere, quello di salvare vite umane».

Israele bombarda gli Houthi: il fronte si allarga allo Yemen

Tuttavia,

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Alice Carrazza - 25 Agosto 2025