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“Allah è lesbica”, attivista femminista posta la maglietta blasfema sui social e scatta l’arresto in Marocco

La provocazione

“Allah è lesbica”, attivista femminista posta la maglietta blasfema sui social e scatta l’arresto in Marocco

Ad accompagnare lo scatto, un messaggio che definiva l'Islam "fascista" e "misogino"

Cronaca - di Redazione - 11 Agosto 2025 alle 12:58

“Allah lesbica”. Un’attivista femminista è stata arrestata in Marocco per un post sui con la scritta blasfema. L’attivista si chiama Ibtissame Lachgar: l’immagine postata è accompagnata da un testo che descriveva l’Islam, come “fascista, fallocratico e misogino”. In un post su Facebook, Lachgar ha affermato di essere stata vittima di cyberbullismo per diversi giorni e di aver ricevuto “migliaia di minacce di stupro, minacce di morte, richieste di linciaggio e lapidazione”.

Altre iniziative provocatorie

Ora l’attivista  si trova ora in carcere -riporta l’Ansa- dopo che la procura di Rabat ha aperto un’indagine nei suoi confronti. Non è la prima volta che sfida le norme religiose. La donna è co-fondatrice del Movimento alternativo per le libertà individuali (Mali) conosciuto per iniziative considerate provocatorie in Marocco. Nel 2013 l’organizzazione ha promosso una celebrazione del “bacio collettivo” e altre iniziative in difesa delle libertà individuali. (La foto della maglietta incriminata dalla pagina X ufficiale dell’attivista). Un modo per stigmatizzare i diritti violati contro le donne e le persone Lgbtq+. La maglietta contro Allah è apprsa troppo provocatoria, di qui l’arresto immediato.

I precedenti

L’attivista Ibtissame Betty Lachgar (1975) è nota alle cronache del suo Paese fin dal 2009. In quell’anno, insieme all’amica Zineb El Rhazoui (1982) ha fondato il MALI (Movimento Alternativo per le Libertà Individualima l’acronimo è anche un gioco di parole, siccome in arabo suona un po’ come “E io?” o “Che cosa c’è che non va con me?”).  Lo stesso anno ha organizzato un “picnic anti-digiuno” a Rabat, esponendosi a gravi conseguenze legali e personali anche nel lungo periodo. L’evento, in realtà, fu fermato sul nascere con l’arresto, da parte di un imponente spiegamento di forze, delle persone che vi avevano aderito, sui social media, ma ebbe una certa eco mediatica.

 

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di Redazione - 11 Agosto 2025