
Da Padova
Una bomba russa ammazza Artom Naliato, italiano d’adozione: era tornato nella “sua” Ucraina per difenderla
Artiom Naliato ucciso da un missile russo
Artiom Naliato è stato colpito da un missile piombato su un campo di addestramento militare. Di origini ucraine, dopo l’invasione russa del febbraio 2022 aveva scelto di imbracciare le armi per difendere il suo Paese come volontario. Alcune settimane fa era rientrato nella cittadina padovana quindi era ripartito per il fronte. La morte risale a lunedì scorso. Il 21enne era rientrato da San Luca Tribano solo qualche giorno fa. Il 21 luglio un missile russo ha colpito la struttura dove alloggiava: il giovane è stato trasportato in ospedale ancora in vita, ma i medici non hanno potuto fare niente per salvarlo, le ferite erano troppo gravi.
Naliato lavorava per la Aries Srl, agenzia vicentina per la sicurezzaa. Alessio Raffo, direttore operativo, lo ha ricordato così: «Ho provato in tutti i modi a dissuaderlo dal partire, ma era testardo, determinato. Era un soldato dentro. La sua correttezza e generosità resteranno un esempio per tutti. Le guerre distruggono ciò che di più umano abbiamo: l’amore, l’amicizia, la speranza. Mi ha insegnato più lui di quanto io abbia insegnato a lui. Non lo dimenticherò mai»