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Sangiuliano: “Nei momenti bui ho pensato al suicidio. Sul tax credit avevo ragione, è come il superbonus edilizio…”

L'ex ministro si racconta

Sangiuliano: “Nei momenti bui ho pensato al suicidio. Sul tax credit avevo ragione, è come il superbonus edilizio…”

L'esperienza del caso Boccia lo ha provato: "Avevano costruito un'altra persona". Rivendica il suo operato sui finanziamenti al cinema che iniziò a razionalizzare: "Mi hanno fucilato". Lo scandalo del caso Kaufmann dimostra quanto avesse visto giusto

Politica - di Redazione - 4 Luglio 2025 alle 15:23

“A un certo punto ho pensato al suicidio. Avevano costruito un’altra persona. Io leggevo cose su di me che non riconoscevo. Ero trasformato in una figura da abbattere. Tutto era usato contro di me. Tutto”. L’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, parla col cuore in mano nel corso di un’intervista al Foglio. E’ ancora molto provato mentre parla della vicenda di Maria Rosaria Boccia. E’ pacato e sobrio l’ex ministro che ha ripreso a fare il suo lavoro, attualmente corrispondente della Rai a Parigi.

“Avrei potuto anche non dimettermi ma…”. Intervista al Foglio

Ammette di aver pensato di resistere: “Avrei potuto anche non dimettermi, sì. Ma non reggevo più emotivamente”. Ora vive una nuova dimensione lavorativa e personale. “Mi sveglio alle 6.30, leggo i giornali, sento i producer. Ho anche la tessera scontata per gli over 60”. Ha chiuso un capitolo: “Con la politica ho chiuso. Basta. Anche se nella vita mai dire mai”, dice a Salvatore Merlo. E su una possibile candidatura alle Regionali in Campania svela: “Me l’hanno chiesto ma ho rifiutato”. Rapporti con ex colleghi di governo? Negli ultimi giorni, racconta, “mi ha scritto Giorgetti. Non lo sentivo da mesi. Ci eravamo scambiati gli auguri a Natale e basta. Poi, all’improvviso, l’altro giorno, quando riesplodeva il caso del tax credit, la storia di questo Kaufmann che ha truffato lo stato per 800 mila euro, mi arriva un messaggio: ‘Stamattina ho pensato a te. Avevi ragione’. Punto”.

Sangiuliano: “Con Meloni ci scambiamo messaggi”

L’ex ministro parla della sua solitudine: “Gente che ho aiutato e che poi non si è più fatta viva. Ma non faccio nomi”.  “Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa invece per me sono come due fratelli. Li sento spesso, anche Salvini”. Giorgia Meloni? “Ci scambiamo messaggi per Natale, per i compleanni e qualche volta anche sulla politica internazionale”. Di Alessandro Giuli, suo successore come ministro della Cultura, dice? “E’ più bravo di me”. Rivendica un risultato importante a cui aveva lavorato sul Tax credit e il vaso di Pandora scoperchiato in seguito al caso Kaufmann che avrebbe truffato lo stato per 800 mila euro:

“Sul tax credit sono stato linciato, ma avevo ragione io”

“Per essere intervenuto sul tax credit, per avere messo un freno, per aver inserito qualche regola di buon senso, sono stato fucilato. Io ho sempre detto che 300-400 milioni all’anno sono una cifra giusta per il cinema, purché distribuiti in base a regole serie. Non si trattava di eliminare i finanziamenti, ma di razionalizzarli. Hanno detto che volevo distruggere il cinema italiano. Invece io lo volevo salvare. Io vi domando- dice Sangiuliano- : la qualità del cinema italiano, con tutti questi soldi, è migliorata o peggiorata? Secondo me è peggiorata”.

“L’anno scorso – prosegue l’ex ministro dipingendo lo scenario che ha lasciato –  abbiamo prodotto 800 film in un anno, contro i 300 della Francia e i 200 della Germania. Ma neanche il cinefilo più accanito può guardare 800 film. E quanti di questi film sono diventati dei successi? Ogni Paese ha sfondato con almeno un titolo, per esempio sulle piattaforme come Netflix. Pensate alla ‘Casa di carta’, che è una produzione spagnola. Noi? Niente. O quasi. Col Tax credit il cinema è diventata una macchina che produce quantità, non qualità”.

Sangiuliano: “Il tax credit è come il superbonus edilizio”

Per Sangiuliano “il tax credit è come il superbonus edilizio. E anche i costi sono impazziti: un camion per le riprese, un parrucchiere di scena, oggi costano il doppio rispetto a cinque anni fa. Proprio come è successo con il superbonus. Nel 2016 il fondo per il cinema era sotto i 400 milioni. Nel 2017 è salito a 423, poi siamo schizzati a 850 milioni nel 2022. Io lo riportai a 700 milioni. E per questo sono stato linciato”.

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di Redazione - 4 Luglio 2025