
Campidoglio allo sbando
Periferie, Rampelli: “Gualtieri non sa di cosa parla, la sua gaffe nasconde il tentativo di liberarsi dalle colpe della sinistra”
Il vicepresidente della Camera all'attacco del primo cittadino: sono loro i responsabili se le periferie, non soltanto romane, ma italiane ed europee, sono cresciute male per il connubio tra materialismo-marxista e materialismo capitalista
«Non conosce il problema Dovrebbe fare autocritica». Così Fabio Rampelli all’indirizzo del sindaco Roberto Gualtieri dopo l’uscita sulle periferie che – ha detto – “fanno schifo”. “Le parole del sindaco denotato scarsa conoscenza del problema. Un tentativo di affrancarsi dalla cultura della sua area politica responsabile che le periferie romane, italiane ed europee siano cresciute male”. Vicepresidente della Camera, ma anche architetto, già componente della Commissione parlamentare sulle periferie, intervistato dal Corriere della Sera, va giù pesante contro la malsana idea di città dei progressisti.
Rampelli: Gualtieri non sa di cosa parla
“La sinistra é la vera colpevole“. Ridicole le accuse del Pd che, dopo la gaffe del primo cittadino, accusa Fratelli d’Italia di strumentalizzare quanto accaduto. “Quello di Gualtieri – prosegue Rampelli – è stato un maldestro tentativo di affrancarsi dalla cultura della sua area politica, che è responsabile del fatto che le periferie non soltanto romane, ma anche italiane ed europee, sono cresciute male per una sorta di sodalizio tra il materialismo marxista, che ambiva al controllo sociale, e il materialismo capitalista, che ambiva alla speculazione massimizzando i profitti. Tutto a discapito della qualità della vita delle persone. Questi mondi – aggiunge Rampelli – in alcune epoche storiche hanno governato insieme: una frittata a regola d’arte. Non credo sia credibile un sindaco che appartiene a quella parte politica, dovrebbe fare autocritica e basta”. Dello stesso tenore le critiche di Federico Mollicone e Massimo Milani di FdI.
“Roma è sudicia, eppure è capitale universale dell’Unesco”
Gualtieri ha anche parlato di qualità come “veicolo di bellezza nell’articolazione degli spazi pubblici”. Anche qui Rampelli invita il Campidoglio al senso di responsabilità. “Roma é stata riconosciuta come capitale universale per la grande capacità di programmazione e organizzazione nelle epoche antiche. Requisiti che purtroppo, in questo momento, non si esprimono. | I sevizi non funzionano, le strade con i fondi del Giubileo in parte sono state rimesse a posto, ma i marciapiedi sono disastrati e l’immondizia regna sovrana. La fotografia della realtà é che Roma é sudicia”.
Le periferie devono avere fontane, piazze, portici
E ancora: “Faccio una considerazione banale, non da urbanista: se voglio portare la mia famiglia a trascorrere una serata gradevole vado in centro perché é bello, per quanto Roma ormai sia diventata la citta dei turisti e degli affaristi… inanimata. Cosa servirebbe – chiede il vicepresidente della Camera all’intervistatrice – secondo lei, per portare bellezza nelle periferie? Se noi governassimo Roma ogni quartiere dovrebbe avere il suo centro storico: fontane, portici, piazzette, ter razze, luoghi di incontro e aggregazione. Penso anche agli innumerevoli reperti accatastati nei depositi della Sovrintendenza che potrebbero essere esposti nelle periferie in modo tale che la gente, frequentandoli, si senta partecipe della storia della città”.