
Il convegno
Nazione Futura ricorda Montanelli, il giornalista e il conservatore: “Il più grande, ineguagliabile e coerente”
In Calabria sarà il presidente dell'ordine dei giornalisti a esaltare la figura del fondatore de Il Giornale, analizzato anche per la sue idee liberali e anticonformiste
“Indro Montanelli: il giornalista e il conservatore”, il tema del convegno organizzato da Nazione Futura, l’associazione presieduta a livello nazionale da Francesco Giubilei, che si terrà il prossimo 11 settembre a Cosenza. Un modo per celebrare non solo quello che è considerato come il più grande giornalista del Novecento italiano ma anche il suo pensiero di destra liberale.
Montanelli e il conservatorismo
L’incontro dell’11 settembre vedrà l’introduzione di Vincenzo Campanella, responsabile del circolo territoriale di Nazione Futura, di Vittorio Lombardi, docente universitario di diritto della privacy, e la lectio magistralis del presidente dell’ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri.
La location scelta non è a caso: il Gran Caffè Renzelli, caffè storico, simbolo del pensiero monarchico e liberale, situato nel centro storico della città.
Un intellettuale controcorrente
“Abbiamo voluto ricordare non solo il grandissimo giornalista- hanno detto i responsabili dell’evento- ma anche il conservatore liberale, l’uomo di destra, che visse con coerenza l’anticomunismo e che diede voce al dissenso culturale negli anni settanta, staccandosi dal Corriere per fondare Il Giornale“.
“Montanelli fu un seguace ideale di Giuseppe Prezzolini– dicono i dirigenti di Nazione Futura- e per certi versi fu anche un anarchico conservatore. Stimava moltissimo Giorgio Almirante e, pur non amando per niente la Dc, fece quel famoso appello del ‘naso turato”, il 1976, per la paura diffusa che il Pci potesse replicare il sorpasso dell’ano precedente anche alle elezioni politiche”.
Un’iniziativa elogiata dal co-presidente di Ecr, Nicola Procaccini: “Mi congratulo con Nazione Futura di Cosenza per il ricordo di Indro Montanelli. Montanelli è stato forse il più grande giornalista italiano. Conservatore, seguace di Giuseppe Prezzolini, era un uomo di una destra liberale , perennemente controcorrente. Fra le innumerevoli cose fatte nella sua vita la fondazione de Il Giornale, che diede voce a un elettorato che negli anni settanta era schiacciato dal conformismo di sinistra. Subì personalmente la furia del terrorismo con un attentato ma seppe lavorare sempre per un clima di fermezza e non di rivalsa. Montanelli va analizzato nella sua complessità ma apprezzato per la sua schiettezza e la sua prosa, tutti elementi che ne fanno uno dei giganti del nostro Novecento”, ha detto l’eurodeputato di FdI.