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Mattero Ricci scaricato dagli alleati, ma se la prende con la destra

Marche

La mossa disperata di Matteo Ricci, scaricato dagli alleati: «La destra pensa di intimorirmi. Sono incattiviti»

Il campo largo si è trasformato in sabbie mobili per il candidato del centrosinistra, lui cerca di uscirne accusando gli avversari, ma non regge. Elly costretta a rincorrere Conte, che ha già lanciato l'Opa. Acquaroli: "L'indagine non ci interessa, raccontiamo il nostro buongoverno"

Politica - di Annamaria Gravino - 24 Luglio 2025 alle 08:57

«Se la destra pensa di intimorirmi con questa vicenda non ha capito di che pasta sono fatto». Matteo Ricci ha provato, ieri sera, nel corso di un evento elettorale a Fermo, a ribaltare la narrazione su ciò che sta avvenendo intorno all’avviso di garanzia che lo ha raggiunto nel pieno della campagna elettorale come candidato a presidente della Regione Marche per il centrosinistra. L’ex sindaco di Pesaro, sotto indagine per fatti legati alla sua amministrazione, ha ribadito di essere innocente e ha sostenuto che aveva avvertito gli alleati che «loro (il centrodestra, ndr) sono impauriti e più saranno impauriti più diventeranno cattivi, ma se pensano davvero di poter utilizzare questa vicenda pensando di ottenere un vantaggio elettorale, non hanno capito che succederà l’esatto contrario». Parole che appaiono come la mossa disperata di un candidato che sa che il campo largo che stava percorrendo si è trasformato in sabbie mobili. Non è la destra, infatti, che sta bombardando la sua corsa elettorale: sono i suoi stessi alleati.

Acquaroli: «L’indagine su Ricci non ci interessa, raccontiamo il nostro buongoverno»

Lo stesso Francesco Acquaroli, il presidente della Regione, ricandidato per il centrodestra, anche lui a margine di un evento elettorale cui hanno partecipato 2500 persone, ha chiarito che l’indagine che coinvolge Matteo Ricci «non ci interessa, non ci riguarda e soprattutto non sarà oggetto di campagna elettorale». Acquaroli ha dalla sua gli anni di buongoverno e di quelli vuole parlare. «Noi – ha spiegato – vogliamo guardare a quanto abbiamo realizzato in questi anni, a quelli che sono i nostri programmi. Vogliamo confrontarci con la nostra regione, con le comunità con i corpi intermedi, con i sindacati, – ha proseguito il presidente -, con tutti, coloro che possono apportare un contributo e guardare alla Regione come anche punto di incontro tra quello che la politica e le istituzioni possono fare e quello che sarà il nostro programma».

Matteo Ricci scaricato dagli alleati, ma se la prende con la destra

Il quadro per il centrosinistra è di segno opposto. Dalla sua aveva solo la popolarità di un ex sindaco, del quale ora i pm dell’inchiesta “affidopoli” dicono che avrebbe ricavato «un’utilità non patrimoniale con realizzazione con modalità illegittima di opere ed eventi pubblici del Comune di grande richiamo in grado di conferire una immagine di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa e politica del sindaco, così arrecando al Comune un rilevante beneficio in termini di accresciuta popolarità e consenso». Una bella grana per il Pd, non solo e non tanto per la partita Marche, ma per la partita nazionale complessiva.

L’Opa di Conte sul Pd: Elly costretta a rincorrerlo

Ieri sera Ricci ha dovuto lanciare il suo disperato atto d’accusa nei confronti della destra dal palco del Progetto Civico dell’assessore capitolino Alessandro Onorato, sapendo che non avrà, almeno per il momento altre sponde. Il Pd gli ha confermato il sostegno ed è possibile che gli appuntamenti organizzati dal suo comitato elettorale vadano avanti, ma è certo che gli alleati di peso si sono sfilati: Avs ha rimandato l’incontro con Bonelli e Fratoianni previsto per il 25 luglio al primo agosto, il giorno successivo alla convocazione di Ricci in Procura; il M5S ha proprio sospeso la campagna elettorale, a partire dall’evento della capogruppo in Regione.

I pentastellati, parole di Giuseppe Conte, vogliono «comprendere se gli venga mossa una semplice contestazione per spese del Comune non corrette o se vi siano gli elementi di una condotta disonesta, che ha portato a indebiti vantaggi personali. Condotta questa che sarebbe incompatibile con i nostri principi e i nostri valori». Non si tratta solo delle Marche, ma di un’Opa nei confronti dei dem a carattere nazionale. I retroscena parlano di chiamate continue tra Elly Schlein e Giuseppe Conte, che però non hanno sciolto il nodo. Poi hai voglia a dire che, come fa Ricci, sono quei «cattivi» del centrodestra che vogliono «intimorirlo».

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di Annamaria Gravino - 24 Luglio 2025