
L'uomo e la leggenda
«Un ragazzo d’oro», l’Onu omaggia Paolo Rossi con una mostra al Palazzo di Vetro
L’iniziativa è promossa dalla Paolo Rossi Foundation con il patrocinio della rappresentanza italiana all’Onu e il contributo della Fifa. Rientra tra gli eventi per il 70mo anniversario dell'ammissione italiana alle Nazioni Unite e della seconda Giornata Mondiale del Calcio
«Paolo Rossi, un ragazzo d’oro». È questo il titolo dell’omaggio che le Nazioni Unite hanno voluto dedicare all’iconico attaccante della nazionale italiana, protagonista assoluto del Mondiale dell’82. Dal 28 maggio al 7 giugno, il Palazzo di Vetro ospita una mostra commemorativa senza precedenti. Dieci giorni all’insegna dei valori di pace e sport di cui Paolo è stato lodevole esportatore, con autenticità e passione. L’iniziativa è stata promossa dalla Paolo Rossi Foundation con il patrocinio della rappresentanza italiana all’Onu e il contributo della Fifa.
Un percorso immersivo tra sport e impegno sociale
New York si colora di azzurro. E si stringe nel ricordo del campione scomparso nel 2020. Un’esposizione coinvolgente, in occasione del settantesimo anniversario dell’ammissione dell’Italia all’Onu e in concomitanza con la Giornata Mondiale del Calcio. La mostra multimediale accoglie i visitatori in un percorso emozionante che unisce sport, storia e impegno sociale. All’interno dello spazio espositivo, i cimeli iconici – la maglia azzurra, il Pallone d’Oro, le scarpette della tripletta al Brasile – convivono con le tecnologie immersive. Un messaggio universale sul potere dello sport come strumento di unione, volto a promuovere i valori umani fondamentali e costruire ponti tra le diverse culture.
«Attraverso questa mostra – ha spiegato l’ambasciatore Maurizio Massari – che racconta la sua vita e i suoi trionfi, celebriamo il potere trasformativo dello sport e del calcio e il loro contributo allo sviluppo sostenibile di tante comunità nel mondo».
I valori di Paolo Rossi come patrimonio da tramandare
Durante l’inaugurazione, Massari ha sottolineato come Paolo Rossi rappresenti «un esempio umano di diplomazia della pace, sempre sorridente e gentile. Ha lasciato un vuoto molto forte ed è bello ricordarlo qui». E lo spirito dell’evento è proprio questo: tramandare l’eredità di Paolo e celebrarne l’esempio trasmesso. Un esempio che ancora arde attraverso i progetti della Fondazione Rossi, impegnata nel sostegno all’infanzia e in opere di solidarietà in tutto il mondo. Così tra chi cerca punti fermi e capaci di ispirare, Paolo Rossi emerge ancora una volta come faro luminoso, che con il pallone ai piedi ha saputo unire milioni di persone.
Oltre la leggenda, l’omaggio all’uomo
A celebrare Paolo, proprio all’interno del Palazzo di Vetro, non solo figure istituzionali ma amici e compagni di viaggio. Tardelli lo ha ricordato come «un amico, un compagno di avventure. Eravamo sempre molto “leggeri” fuori dal campo e “pesanti” dentro e questo ci ha dato molto divertimento e molta gioia». Molto toccante anche l’intervento di Federica Cappelletti, presidente della Serie A femminile e moglie di Paolo, che ha definito la mostra «un bel riconoscimento per Paolo leggenda e Paolo uomo». Tra i memorabilia, insieme alle maglie indossate in carriera, anche quelle regalategli da altri volti noti del panorama calcistico. Tra le dediche quella di Gianluca Vialli, anche lui scomparso troppo presto: «A Paolo – si legge inciso su una maglia numero 9 della Samp – amico per sempre e mio angelo custode, ci vediamo lassù».