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Netanyahu: “Senza appoggio Usa non avremmo attaccato”. E Putin si dice pronto a “mediare”

Deterrenza nucleare

Netanyahu: “Senza appoggio Usa non avremmo attaccato”. E Putin si dice pronto a “mediare”

Esteri - di Alessandra Danieli - 13 Giugno 2025 alle 20:59

Una questione di sopravvivenza. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un videomessaggio ha definito i raid scattati nella notte contro i siti nucleari iraniani una necessità. Israele ha agito contro il programma nucleare e balistico iraniano anche senza garanzie di pieno sostegno da parte degli Stati Uniti, ha detto il premier che nel pomeriggio ha avuto un colloquio telefonico con Vladimir Putin.

Netanyahu: senza appoggio Usa non avremmo attaccato

“Speravo che gli Stati Uniti non si opponessero all’attacco contro l’Iran, ma non avevamo scelta. Senza il loro appoggio forse non avremmo lanciato l’attacco, ma l’alternativa era che saremmo morti tutti”. Il premier ha precisato che Washington era stata informata preventivamente del raid e ha lasciato nelle mani del presidente Donald Trump ogni futura decisione. “Da questo momento in poi, spetta a lui decidere come proseguire”, ha detto Netanyahu. “Non parlerò a nome suo. Ha parlato in modo molto fermo. E ha detto che l’Iran non dovrebbe avere armi nucleari”.

“L’operazione non è stata perfetta, ma necessaria”

L’operazione “non è stata perfetta”, ha aggiunto, ma necessaria per fermare il programma iraniano, che, a suo dire, “minacciava l’esistenza stessa dello Stato israeliano”. Netanyahu ha sottolineato di aver cercato attivamente il sostegno americano: “Quella responsabilità era mia e del ministro per gli Affari strategici Ron Dermer. Abbiamo avuto lunghi colloqui con loro”. L’ordine di attaccare il programma risale a novembre 2024, poco dopo l’uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. Secondo Netanyahu l’Iran avrebbe accelerato verso la bomba dopo il crollo del suo asse. E Israele avrebbe rilevato “passi concreti” verso l’arma atomica, secondo quanto riporta il Times of Israel.

L’attacco previsto ad aprile poi rinviato

Netanyahu aveva inizialmente fissato l’operazione per la fine di aprile 2025, ma, ha spiegato, “per varie ragioni”  non è stato possibile procedere. Forse, ma non lo ha detto, per l’annuncio del presidente americano Donald Trump, ad aprile, di voler avviare negoziati diretti con Teheran sul dossier nucleare. L’attacco è stato infine lanciato questa mattina, ha detto Netanyahu, senza chiarire i motivi della nuova data.

Putin sente Netanyahu e Pezeshkian

Intanto il Cremlino ha reso noto che il  presidente Putin ha avuto colloqui telefonici con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, “alla luce della pericolosa escalation della situazione a seguito dell’azione militare di Israele contro l’Iran”. Mosca sarebbe pronta a “mediare tra Iran e Israele al fine di prevenire un’ulteriore escalation delle tensioni”.

 

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