
La denuncia anonima
Napoli, i ricatti del datore di lavoro alla ragazzina finiscono sui muri. “Ti assumo solo se vieni senza le mutandine”
Nel cuore del centro storico di Napoli, lungo le mura di San Pietro a Majella, è comparsa un’affissione che non lascia spazio all’indifferenza. Tre manifesti raffigurano conversazioni WhatsApp in cui giovani donne subiscono molestie da parte di un datore di lavoro e un istruttore di scuola guida. Un’iniziativa forte, che mette nero su bianco una realtà troppo spesso ignorata.
Le chat, anonime ma chiarissime nel loro significato, raccontano il disagio e la paura di chi si trova a dover gestire avances non richieste in contesti professionali. “Questi complimenti mi imbarazzano”, scrive una delle vittime, cercando di respingere le insinuazioni del suo interlocutore. Ma la risposta è ancora più esplicita e inquietante: “Voglio poggiartelo sul cu*o quando ti giri mi fai impazzire“. Un linguaggio che non lascia spazio a interpretazioni e che evidenzia una cultura di possesso e sopraffazione.
A fare le offerte volgari è un istruttore di scuola guida che insiste nel voler incontrare la ragazza, la quale sgombera il campo da ogni fraintendimento dicendo di essere “qui solo per imparare”. Eppure lui non molla la presa: “Ti farei sentire cose che i tuoi coetanei non riuscirebbero, non avrebbero certe capacità, ti farò provare emozioni diverse, ti darò parte di me”.
Violenza e molestie svelate dalla chat sui muri
La denuncia pubblica ha attirato l’attenzione dei passanti, ma non è un fenomeno così raro. Dai più recenti dati Istat emerge una crescita nel 2024 di richieste di aiuto per stalking rispetto al 2023, pari a +32,5%. Inoltre, tra il 2023 e il 2024 si è ampliata la platea degli utenti composta da parenti, amici e conoscenti che segnala casi di violenza (raddoppiando tra i due anni, +108%), così come è cresciuto del doppio il ricorso a questo servizio da parte di operatori sia per le richieste di aiuto alle vittime sia per altri tipi di informazioni (informazioni sui Centri anti violenza +41,8%, informazioni sul numero di supporto 1522 +34,8%).
La violenza fisica rispetto all’ultimo trimestre del 2024, analogamente ai trimestri precedenti, si è confermata come la tipologia principale di violenza subita da quasi la metà delle vittime (40,9%), seguita dalla violenza psicologica (34,3%). Quando si considerano i casi in cui le vittime hanno subito più forme di violenza, quella psicologica risulta la più frequentemente associata ad altre tipologie, con un totale di 1.944 segnalazioni.
Osservando il complesso delle violenze riportate, oltre a quelle fisiche e psicologiche, emergono con particolare frequenza le minacce (2.147 casi) e gli atti persecutori (933), evidenziando il ruolo fondamentale del servizio nel contrasto allo stalking. Significativa è anche la quota di segnalazioni relative alla violenza economica, pari a 952 casi. Tali andamenti si registrano anche osservando complessivamente i dati delle due annualità messi a confronto.
Nel quarto trimestre del 2024, il 72,9% delle vittime che si rivolgono al 1522 non denuncia la violenza subita alle autorità competenti. I principali motivi di questa mancata denuncia restano la paura e il timore delle reazioni dell’autore, che riguardano il 38,5% dei casi.