
Fango e politica
Meloni “perdona” il prof che augurò la morte alla figlia, ma a “sciacallare” sulla bambina ora ci pensa il Pd
Nel giorno in cui il professore che insultò e augurò la morte alla figlia di Giorgia Meloni – la notizia è stata data in anteprima dal “Roma” – ci pensa il Pd a “sciacallare” sulla piccola Ginevra, utilizzandola per la lotta politica in un assurdo accostamento tra i costi dei centri estivi per i bambini e i “privilegi” dei figli che viaggiano con la mamma premier in aereo per accompagnarla al G7 in Canada. Ogni commento è superfluo, ma la buona notizia del giorno è che Stefano Addeo, il professore di Marigliano che augurò alla piccola Ginevra di “fare la stessa fine di Martina Carbonari”, la ragazzina massacrata a colpi di pietra dal fidanzato.
Meloni e la figlia insultata, il prof annuncia: “Mi ha perdonato, ci incontreremo”
Stefano Addeo, il professore di tedesco di un istituto scolastico di Cicciano (Nola), dopo aver chiesto un incontro è stato contattato dalla Presidenza del Consiglio. “Proprio stamattina ho ricevuto un’e-mail ufficiale. Mi hanno scritto che la premier ha letto la mia richiesta e ha dato la sua disponibilità a incontrarmi. Mi hanno anche chiesto un recapito per essere ricontattato. È stato un momento molto forte, non me l’aspettavo davvero. Sono felice, onorato e profondamente grato. So quanto sia impegnata, e il fatto che abbia scelto di non ignorare la mia richiesta lo considero un gesto di grande umanità. Non so cosa mi dirà, ma io vorrei solo guardarla negli occhi e dirle: ho sbagliato, e vorrei che questo errore diventasse un’occasione di riflessione per tutti”, aggiunge. Il docente napoletano è tuttora sospeso dal servizio in via cautelare.
Le offese di Furfaro e Braga del Pd
Il lieto fine, però, non c’è, perché da sinistra arriva un volgare attacco alla premier per aver portato con sé, al G7, la figlia Ginevra.
“Un bambino o una bambina che non è figlio o figlia di un parlamentare, che non è privilegiato, che non è figlia della presidente del Consiglio, che non può viaggiare sull’aereo di Stato, durante l’estate dove va? Cosa fa?”, si è chiesto ieri Marco Furfaro, responsabile Welfare del Pd nel corso di una conferenza stampa sui centri estivi per i bambini. “Questo governo, che ha superato il record dei 100 decreti, ignora un tema che riguarda milioni di famiglie in questo periodo e non offre risposte a un bisogno fondamentale di supporto quando la scuole chiudono – ha aggiunto la capogruppo del Pd a Montecitorio, Chiara Braga -. La risposta del governo Meloni alla domanda che fine fanno i bambini quando chiudono le scuole è, ci si arrangi. E questo vale anche per altri temi come la sanità, le cure, il potere di acquisto e i salari”.
Che senso abbia mettere in mezzo alla lotta politica una bambina che viaggia con la mamma, che per impegni istituzionali non può starle accanto come vorrebbe, davvero risulta incomprensibile.