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Meloni al G7, Schlein al Pride in Ungheria: trova le differenze

Scenari internazionali

Meloni al tavolo del G7, Schlein sul carro del Pride in Ungheria: trova le differenze tra fare politica e fare propaganda

La premier è impegnata in Canada per proporre un'iniziativa comune per un cessate il fuoco a Gaza e la de-escalation in Medio Oriente; il Pd si spacca di nuovo sulla difesa europea, ma pretende di dettare la linea internazionale italiana. I social infieriscono: "A Budapest rimaneteci"

Politica - di Luciana Delli Colli - 16 Giugno 2025 alle 19:14

Sono «differenze sostanziali» quelle che emergono con una evidenza che non lascia scampo in questo momento di drammatica crisi globale. Mentre Giorgia Meloni è impegnata sulla scena internazionale – dal G7 in corso in Canada ai contatti con gli attori del Medio Oriente – per proporre un’iniziativa comune per la de-escalation in Medio Oriente, la sinistra, Elly Schlein in testa, si prepara ad affrontare il “cruciale” appuntamento del Pride in Ungheria del 28 giugno. La distanza tra cosa sia «fare politica» e «fare propaganda» è stata sottolineata da FdI in un post sui propri social.

Meloni al tavolo del G7, Schlein sul carro del Pride in Ungheria

La locandina mostra da un lato la foto di Schlein sotto un titolo di Repubblica che riporta un suo virgolettato: «Rischio di guerra globale. (…) Andrò al Pride in Ungheria»; e dall’altro una foto di Giorgia Meloni con un titolo di RaiNews24: «Meloni in Canada per il G7. Leader mondiali a confronto sui conflitti in corso». «Fare politica è una cosa, fare propaganda un’altra. Fortunatamente, l’Italia ha Giorgia Meloni come Presidente», è il commento del post di FdI. I commenti vanno dall’auspicio che la segretaria dem in Ungheria ci resti alla constatazione che «semplicemente non può rappresentarci in nessun luogo».

La differenza tra «fare politica e fare propaganda»

La piazza ungherese, del resto, si conferma come l’unica in grado di unire l’opposizione: ogni partito del centrosinistra ha annunciato che manderà una delegazione, mentre per quella di sabato sul ReArm già si sono ripresentati tutti i consueti distinguo, con tanto di abituale strascico polemico non solo tra le diverse forze, ma anche all’interno del Pd. Intanto però i dem vogliono dire al governo come muoversi sulla crisi in atto: «Dobbiamo fermare questa guerra che può avere conseguenze incalcolabili e non possiamo accettare che l’uso della forza si sostituisca alla politica, alla diplomazia, al diritto internazionale. Questa è la posizione dell’Italia, la sua tradizione, il sentimento del nostro popolo e Giorgia Meloni deve presentarla al G7 con coraggio e senza ambiguità», ha detto il deputato e responsabile esteri del Pd, Giuseppe Provenzano. Del resto, «fare politica è una cosa, fare propaganda un’altra». E dem e compagnia ballante (sui carri del Pride) non mancano occasione per ricordarlo.

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di Luciana Delli Colli - 16 Giugno 2025