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martello di mezzanotte

Teheran: conseguenze eterne

Martello di mezzanotte: il blitz di Trump sull’Iran tiene col fiato sospeso il mondo. Meloni riferisce in Parlamento

Esteri - di Valter Delle Donne - 22 Giugno 2025 alle 19:49

A sorpresa, Donald Trump ha preso la decisione più temuta. Nella notte tra sabato e domenica (in Italia) è scattata l’Operazione Martello di mezzanotte il presidente degli Stati Uniti ha dato il via all’attacco all’Iran, schierandosi al fianco di Israele, dopo 9 giorni di guerra.
Gli Usa hanno bombardato i siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan, nel più massiccio attacco con bombardieri B-2 nella storia americana. Il Pentagono ha fornito i dettagli di un’operazione preparata per mesi e disegnata per cogliere di sorpresa l’Iran. In totale, 125 mezzi aerei dispiegati, cui si aggiungono petroliere da rifornimento.

Trump: cancellati i siti nucleari, l’Iran dovrà fare la pace

Nell’attacco sono state utilizzate 75 bombe e missili teleguidati. I B-2 Spirit hanno sganciato 14 bombe ‘bunker busters’ da 13.600 chilogrammi sugli impianti nucleari di Fordow e Natanz. Per colpire la centrale di Isfahan sono stati lanciati invece missili Tomahawk da un sottomarino.

“L’Iran, il bullo del Medio Oriente, deve ora fare la pace”, ha detto Trump in un discorso alla Nazione, accennando alla possibilità di ulteriori azioni se non si raggiungerà un accordo nucleare. E sempre sulla piattaforma Truth, ha avvertito Teheran che qualsiasi ritorsione contro gli Stati Uniti “sarà affrontata con una forza molto superiore rispetto a quella a cui si è assistito stasera”.

Da Tel Aviv, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu fa le “congratulazioni al presidente Trump” per l’operazione martello di mezzanotte, un “coraggiosa decisione” che “cambierà la storia”. Da Teheran, il ministro degli Esteri iraniano Araghchi minaccia: “Quanto accaduto avrà conseguenze eterne”. E il parlamento iraniano vota per la chiusura dello stretto di Hormuz, che rappresenterebbe un suicidio economico per l’Iran, ma avrebbe conseguenze disastrose sul traffico di gas e petrolio verso Europa e Cina.

Martello di mezzanotte: Meloni al lavoro per una rapida ripresa dei negoziati

La premier Giorgia Meloni ha chiamato il capo dello Stato Sergio Mattarella per fare il punto della situazione in Medio Oriente. La telefonata del presidente del Consiglio è arrivata alla fine di una domenica di una fitta rete di “call” di governo con i ministri competenti sull’Iran e il giro di contatti con i leader europei e della penisola arabica. Ha sentito infatti il primo ministro canadese Carney, presidente di turno del G7, il cancelliere tedesco Merz, il presidente francese Macron e il primo ministro britannico Starmer. Contatti anche con il principe ereditario saudita bin Salman, con il presidente degli Emirati Arabi Uniti bin Zayed e con l’emiro del Qatar al-Thani. “Con tutti ‘è stata condivisa e data massima rilevanza”, fa sapere Palazzo Chigi, “alla necessità di lavorare per una rapida ripresa dei negoziati tra le parti per evitare un ulteriore allargamento del conflitto e di arrivare a una soluzione politica della crisi”.

Meloni, come già previsto, riferirà in queste ore in Parlamento: lunedì 23 giugno alle 15 alla Camera dei deputati terrà le comunicazioni in vista del Consiglio europeo, comunicazioni che saranno poi depositate in Senato, dove il dibattito si svolgerà il 24 mattina.

Il blitz degli Stati Uniti rappresenta “un cambiamento radicale dello scenario strategico in Medio Oriente”, afferma in una nota il ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Si apre una crisi molto più ampia, la cui evoluzione desta forte preoccupazione. È ragionevole attendersi, da parte dell’Iran, una risposta molto più forte, che potrebbe non limitarsi al solo teatro regionale e coinvolgere obiettivi americani e interessi occidentali in aree sensibili del globo”.

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di Valter Delle Donne - 22 Giugno 2025