
Orrore sul web
Dalla sinistra che odia minacce anche ai figli di Salvini e Piantedosi. L’ira della Meloni: “Fanatismo ideologico”
La Procura di Roma attende una prima informativa dalla polizia postale in relazione al post pubblicato sui social da un docente di un istituto superiore della provincia di Napoli, Stefano Addeo, in cui augurava alla figlia del premier Giorgia Meloni la “stessa sorte della ragazza di Afragola”, la 14enne, uccisa dall’ex fidanzato. Una volta che gli atti arriveranno a piazzale Clodio i pm, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi, valuteranno la competenza territoriale del procedimento contro il docente, che intanto s’è scusato.
Minacce e insulti del docente ai figli dei politici, l’ira della Meloni
Scusato e pentito? Si fa per dire. Altro che post creato dall’intelligenza artificiale, altro che errore di valutazione. Stefano Addeo, il professore di Marigliano autore del post contro Ginevra, la figlia di Giorgia Meloni, ha dichiarato in queste ore di aver scritto d’impulso quel “post stupido” (lo ha definito lui stesso così nel messaggio di scuse). A smentirlo, infatti, c’é un altro post pubblicato dallo stesso insegnante sulla sua pagina social. Post che Addeo ha provato subito a far scomparire dai suoi profili social ma di cui l’Adnkronos è in possesso.
Se alla piccola Ginevra augurava di venire uccisa come la 14enne di Afragola, pochi giorni fa il docente augurava la stessa sorte dei palestinesi a Gaza ai figli della Meloni, ancora una volta, e dei vicepremier: il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, tutti immortalati in immagini in cui stringevano la mano al Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Ma su altre bacheche sono comparsi in questi giorni anche altri messaggi beceri, uno in particolare contro la figlia di Matteo Salvini, Marta. Nel caso del leader della Lega sembrerebbe che sia stato creato un profilo con il nome e cognome della figlia. Il tutto condito con una serie di offese: “Si vergognerà del padre ladro”. La reazione del leader della Lega è immediata. “Un conto sono il confronto politico e la critica, anche accesi, sempre ammessi in democrazia. Tutt’altro conto sono le minacce e gli insulti, volgari, pesanti, schifosi ai familiari e ai bambini, che non c’entrano nulla. Questo non si può tollerare in alcun modo. Criticate pure me, lasciate stare i miei figli”, scrive sui social il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini, allegando uno screenshot con gli insulti rivolti a sua figlia.
Commentando il post del titolare del ministro Piantedosi, che stigmatizza l’attacco alla figlia della premier, un utente ha invece scritto: “Vedi che anche voi rubate i soldi e il cibo dei nostri figli. Quindi confermo l’augurio, anche ai tuoi”, aggiungendo i nomi delle due ragazze.
Giorgia Meloni anche oggi è tornata sulla vicenda. “Le minacce rivolte anche ai figli del vicepremier Matteo Salvini e del Ministro Matteo Piantedosi dimostrano che non siamo davanti a episodi isolati, ma a una spirale d’odio alimentata da un fanatismo ideologico che ha superato ogni limite”. scrive sui social, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che rivolge la sua “piena solidarietà” a Salvini e a Piantedosi. “Nessuna divergenza politica, nessuna battaglia ideologica può mai giustificare l’attacco ai figli, ai bambini, alla parte più intima e sacra della vita di una persona”, chiosa la premier. Ieri, intanto, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per esprimerle solidarietà dopo le minacce rivolte tramite social a sua figlia.
Valditara condanna, FdI chiede provvedimenti drastici
Oggi è sceso in campo anche Valditara: “Le ignobili offese e minacce rivolte alle figlie di Matteo Salvini e di Matteo Piantedosi, a cui va la mia forte solidarietà, dimostrano il grado di inciviltà che una certa battaglia politica ha ormai raggiunto. È più che mai urgente ripristinare una cultura del rispetto”, dice Ministro dell’Istruzione e del Merito.
Da FdI arriva la richiesta di provvedimenti nei confronti del professor Addeo. “Già leggendo le sue scuse, senza sapere che non era la prima volta che lanciasse minacce di questo tipo, avevo dei dubbi e pensavo che fossero parole di convenienza. Se infatti ha sentito il bisogno di specificare che non si sente rappresentato da questo Governo, liberissimo di pensarlo naturalmente, questo non c’entra nulla con certe affermazioni odiose ed inaccettabili”, dice Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato. “Sulle minacce alla figlia del presidente del Consiglio Giorgia Meloni del professore chiediamo al ministro Valditara e al ministero dell’Istruzione e del merito la sospensione e la procedibilità d’ufficio. Siamo stati noi a introdurre lo status di pubblici ufficiali per i docenti, ma se un professore compie il reato di Minacce e oltraggio ad un altro pubblico ufficiale, quale è il presidente del Consiglio, il reato e’ procedibile d’ufficio”, dice il presidente della commissione Istruzione della Camera, Federico Mollicone.