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Il veleno di uno scorpione dell’Amazzonia “antidoto” contro il cancro al seno. La scoperta dei medici brasiliani

L'annuncio in un convegno

Il veleno di uno scorpione dell’Amazzonia “antidoto” contro il cancro al seno. La scoperta dei medici brasiliani

Cronaca - di Monica Pucci - 23 Giugno 2025 alle 11:08

Da anni i medici cubani provano a dimostrare la connessione tra il veleno degli scorpioni e la cura del cancro, ma senza esito. Il veleno di un raro scorpione blu presente solo a Cuba (Rhoplaorus junceus)  viene promosso tuttora come un prodotto di origine naturale per la terapia del cancro. A descriverne per primo gli effetti fu il biologo Misael Bordier nel lontano 1985. L’estratto del veleno è stato commercializzato da una azienda farmaceutica cubana in due diverse formulazioni, una soluzione ed una formulazione omeopatica. In Europa è prodotto da una azienda trapiantata a Tirana. Ma i preparati a base di veleno di scorpione blu sono stati, e sono a tutt’oggi, venduti illegalmente poiché non sono stati autorizzati da alcuna agenzia regolatoria internazionale.

Scorpioni e cancro, tante teorie, oggi una nuova ricerca

Una ricerca basata su fondamenti scientifici apparentemente più solidi è stata invece presentata nei giorni scorsi in un convegno in Francia. Il veleno di uno scorpione comune dell’Amazzonia potrebbe aprire la strada a un farmaco contro il cancro al seno, secondo un gruppo di ricercatori dell’Università di San Paolo (Usp) che – in collaborazione con l’Istituto nazionale di ricerche dell’Amazzonia (Inpa) e l’Università dello Stato dell’Amazzonia (Uea) – ha individuato nella tossina dello scorpione Brotheas amazonicus una molecola con effetti simili a quelli dei farmaci chemioterapici più utilizzati. I risultati preliminari della ricerca sono stati presentati alla Fapesp Week, tenutasi dal 10 al 12 giugno a Tolosa, in Francia. “Abbiamo identificato, grazie a un lavoro di bioprospezione, una molecola nella specie Brotheas amazonicus simile a quelle già presenti nel veleno di altri scorpioni e attiva contro cellule tumorali mammarie”, ha spiegato a Poder 360 la coordinatrice del progetto, Eliane Candiani Arantes. La scoperta rappresenta un passo promettente verso lo sviluppo di nuove terapie oncologiche più mirate e potenzialmente meno aggressive.

Ricerche anche sulle terapie possibili con i cetrioli di mare

I cetrioli di mare sono creature fondamentali per la salute dell’oceano, dal momento che puliscono i fondali e riciclano alcuni nutrienti importanti per gli altri abitanti marini restituendoli all’acqua. Ma in futuro potrebbero anche risultare importanti per la salute degli esseri umani.

Secondo uno studio condotto dall’Università del Mississippi e pubblicato sulla rivista Glycobiologyun composto zuccherino presente nei cetrioli di mare può bloccare efficacemente il Sulf-2, un enzima che gioca un ruolo determinante nello sviluppo del tumore alterando la struttura dei glicani, polissaccaridi coinvolti con la risposta del nostro sistema immunitario.

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di Monica Pucci - 23 Giugno 2025