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Il Teatro Argentina intitola l’Aula consigliare a Massimo Pedroni: scrittore, poeta e uomo libero

Cultura e militanza

Il Teatro Argentina intitola l’Aula consigliare a Massimo Pedroni: scrittore, poeta e uomo libero

Cronaca - di Gloria Sabatini - 16 Giugno 2025 alle 16:41

Massimo Pedroni torna nella sala consigliare del Teatro Argentina di Roma, dove per cinque anni è stato consigliere e poi vicepresidente. A due anni dalla scomparsa di Massimo, scrittore, poeta, regista e autore radiofonico, figura di spicco della vita culturale capitolina e non solo, la Fondazione gli rende omaggio con l’intitolazione della Sala. La decisione, votata all’unanimità dal Cda, omaggia un grande uomo che, con mitezza e forza, ha dedicato tutta la vita all’arte lasciando un’eredità pesante.

Il Teatro Argentina omaggia Massimo Pedroni

La cerimonia di intitolazione si è svolta  presso la Sala Squarzina del Teatro Argentina alla presenza del Cda della Fondazione, delle istituzioni e delle autorità politiche. Di fronte a una sala piena di amici, colleghi e “fratelli di militanza”, i relatori hanno tratteggiato, con diversi risvolti, il profilo umano e professionale di Pedroni, morto prematuramente il 15 giugno 2023. In prima fila la moglie Paola Livraghi, compagna di una vita, e il figlio ventenne Goffredo che ha preso la parola a nome della famiglia concludendo l’evento.

Uomo di teatro, scrittore, poeta e uomo libero

“Il Teatro intende così non solo onorare un suo stimato consigliere e vicepresidente. Ma anche ribadire l’importanza di conservare la propria memoria storica come motore di progresso”, dice il presidente del Teatro di Roma Francesco Siciliano. “Restituire, anche solo simbolicamente, un tributo a un professionista e un uomo d’arte che ha manifestato tale dedizione è un atto dovuto per un’istituzione culturale che si riconosce nella passione e nell’impegno dei suoi protagonisti”. Prima di svelare la targa di intitolazione  hanno preso la parola tra gli altri il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, il presidente della commissione Cultura di Montecitorio Federico Mollicone, l’amministrazione delegato della Rai, Gianpaolo Rossi e il consigliere d’amministrazione del Teatro di Roma, Marco Prosperini. 

La militanza politica che ha ispirato la sua vita

Massimo Pedroni è stato un uomo di teatro, ma soprattutto un uomo libero, un intellettuale non conformista. Allergico ai compromessi e fedele alla parola data, come ha ricordato il figlio Goffredo. Mite ma  forte. Sperimentatore, pioniere, anti-retorico per natura, promotore del confronto culturale tra sensibilità diverse ma anche ben saldo nei suoi valori. Massimo aveva alle spalle un trascorso di militanza politica a destra nei difficili anni ’70, frequentava i locali di via Sommacampagna, sede di Radio Alternativa trasmessa con mezzi di fortuna e voluta testardamente dal suo amico Teodoro Buontempo. Esperienze e valori che ha trasferito nel suo impegno professionale. Scrittore di romanzi dal ritmo teatrale e di poesie, solare e ironico, Pedroni è stato a lungo collaboratore del Secolo d’Italia e membro del consiglio d’amministrazione delle Biblioteche di Roma. Tra le sue opere di narrativa Ferdinand e La sfacciataggine dei sogni. Il suo ultimo libro, L’albero, approfondisce l’incontro tra Samuel Beckett e lo scultore Alberto Giacometti in un dialogo metafisico tra le arti tratteggiato con il suo linguaggio inimitabile, asciutto ed evocativo. Di grande coraggio Alla Salute – Vivere contro la sclerosi multipla, pubblicato nel 2008 con la prefazione di Giorgio Albertazzi, suo maestro e amico. Una catarsi dal dolore ma anche un insegnamento di resilienza e coraggio.

 

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di Gloria Sabatini - 16 Giugno 2025