
La passione per i dossieraggi
Il Nuovo Pci mantiene i vecchi vizi: online l’infame lista di proscrizione dei presunti «agenti sionisti in Italia»
L'elenco non è nuovo, ma ora risulta aggiornato. La denuncia dell'azzurro Orsini: «L'indicazione di bersagli da colpire o intimidire ci riporta alle pagine peggiori dell'antisemitismo e del terrorismo»
Giornalisti, politici, imprenditori, professionisti, cittadini più o meno privati, società: c’è un po’ di tutto nella “Lista degli agenti dell’Entità sionista in Italia e dei loro collaboratori” pubblicata sul sito del Nuovo Partito Comunista. Non è una novità: la lista dei presunti agenti sionisti in Italia fa bella mostra di sé online ormai da tempo. Però, con una certa costanza, viene aggiornata. a dimostrazione del fatto che i comunisti, vecchi e nuovi, non perdono il vizio e il piacere dei dossieraggi: antica pratica, che negli anni di Piombo sfociò anche in gravissimi fatti di sangue e che nel clima infuocato di oggi, legittimamente, continua a indignare e preoccupare.
Il Nuovo Pci insiste con le liste di proscrizione degli «agenti sionisti in Italia»
Ed è proprio l’ultimo aggiornamento, che risale al 16 giugno, a riportare in auge il caso, già esploso un anno fa e oggetto di una condanna bipartisan che non ha dissuaso gli scrupolosi compilatori. «È stata diffusa in rete, in questi giorni, la lista di proscrizione aggiornata degli agenti sionisti in Italia, nella quale appare anche il mio nome, accanto a quella di figure ben più importanti del sottoscritto, tra cui il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto, altri membri del governo, colleghi di maggioranza e opposizione, ma anche giornalisti, studiosi, operatori economici, aziende e anche privati cittadini, additati con tanto di fotografia», ha detto intervenendo in Aula, Andrea Orsini, capogruppo di Forza Italia.
Nomi, date di nascita, incarichi. E in alcuni casi anche le foto
La lista è lunghissima, è divisa per aree: ci sono le società finanziarie, le società industriali, le società immobiliari, le società medico-sanitarie, le aziende produttrici di armamenti, tutte con lunghi elenchi di relativi imprenditori, manager e consulenti; esponenti politici, delle fondazioni e degli enti pubblici; i presunti «sionisti presenti nel sistema mass-mediatico e culturale italiano», i presunti «sionisti presenti nelle istituzioni militari italiane», i «Riservisti italo-israeliani» ai quali è riservato anche “l’onore” delle foto, benché – o magari proprio perché – forse siano probabilmente fra i soggetti più sensibili della lista.
Per ciascuno dei membri di questa lista di proscrizione sono indicati, oltre a nome, cognome e professione, anche età, incarichi, curriculum.
La denuncia dell’azzurro Orsini: «Metodi infami»
Parlando del suo inserimento nella lista, Orsini, ha spiegato che «a me questo non spaventa, anzi sono onorato della compagnia, ma l’indicazione di bersagli da colpire o intimidire ci riporta alle pagine peggiori dell’antisemitismo e del terrorismo. Sono certo che il governo e la magistratura – ha concluso – faranno tutte il necessario perché in Italia non ci sia mai più spazio per questi metodi infami, eco delle pagine più oscure della storia nazionale».