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Garlasco, parla un nuovo testimone: “Trovai io un attizzatoio, l’ho dato agli inquirenti”. L’ira della mamma di Chiara

La nuova indagine

Garlasco, parla un nuovo testimone: “Trovai io un attizzatoio, l’ho dato agli inquirenti”. L’ira della mamma di Chiara

Cronaca - di Monica Pucci - 27 Giugno 2025 alle 18:14

Un attizzatoio consegnato agli inquirenti, un nuovo testimone, nessuna certezza sull’arma del delitto, dopo diciotto anni. Le nuove indagini sul delitto di Chiara Poggi svelano un altro retroscena sugli “attrezzi” ritrovati nel canale di Tromello che il mese scorso è stato dragato alla ricerca dell’arma del delitto di Garlasco. Gli attrezzi sarebbe stati consegnati ai carabinieri da un uomo del posto, che li aveva recuperati nella roggia anni fa, prima che venisse pulita, come ha raccontato la trasmissione di Rai 2 ‘Ore 14 Sera ‘. Sarebbe stato il passaparola tra i residenti del piccolo comune della Lomellina a condurre i carabinieri, durante l’ultimo dragaggio del canale, il 14 maggio scorso, fino all’abitazione dell’operaio egiziano, che abita proprio nel luogo delle ricerche e aveva conservato gli attrezzi.

Garlasco, la mamma di Chiara Poggi denuncia il “fango sulla nostra famiglia”

Intanto, arriva la dura reazione della famiglia di Chiara Poggi sulla notizia del presunto testimone che avrebbe dichiarato che il giorno del delitto della ragazza il fratello, Marco, non era in un albergo del Trentino. “Nostro figlio era in Trentino con noi. In quell’articolo sono dette tante falsità. Vedremo con il nostro avvocato come muoverci, non possiamo accettare che continuino a infangarci”, dice in riferimento alla rivista “Giallo”. Tra gli elementi definiti “particolarmente fastidiosi” vi sarebbero anche riferimenti a presunti amanti della vittima e ad altri dettagli ritenuti inverosimili. La famiglia, stanca di leggere ricostruzioni sempre più fantasiose, avrebbe deciso di porre un limite alla narrazione continua e distorta del caso.

Interrogata dal conduttore Milo Infante, a “Ore 14 su Rai2”, sull’eventualità che dietro queste continue teorie ci sia una strategia coordinata, la madre di Chiara ha lasciato intendere che l’ipotesi non può essere esclusa. “Non so se c’è qualcuno dietro a tutto questo, probabilmente qualcosa c’è, ma non spetta a noi dirlo”. A precedere l’intervento della donna, era arrivata anche una nota congiunta degli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, legali della parte civile.

“Non c’è limite alla fantasia né alla volontà di vendere falsi scoop sulla pelle delle persone coinvolte”, hanno dichiarato.

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di Monica Pucci - 27 Giugno 2025