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Dimmi che sangue hai e ti dirò che zanzara ti morderà: chi colpisce, dove colpisce, come colpisce

Lo studio

Dimmi che sangue hai e ti dirò che zanzara ti morderà: chi colpisce, dove colpisce, come colpisce

Cronaca - di Robert Perdicchi - 23 Giugno 2025 alle 13:36

Che sangue piace alle zanzare? E’ una delle domande che riecheggia ogni estate. E le risposte variano dalle credenze più radicate – come il falso mito secondo cui il sangue dolce le attrarrebbe irresistibilmente – alle tesi più improbabili. Uno studio globale ha permesso a un team di ricercatori di costruire una sorta di ‘mappa geografica‘ che cataloga ogni specie presente nelle diverse regioni e il suo ‘menu’. Gli autori del lavoro, pubblicato su ‘Global Ecology and Biogeography’, hanno scoperto che le zanzare hanno abitudini alimentari molto più diversificate e flessibili di quanto si pensasse in precedenza. I risultati dell’analisi sfidano ipotesi consolidate e vecchie idee su come questi insetti portatori di malattie selezionano i loro ospiti, in altre parole il modo in cui scelgono il loro pasto di sangue ideale.

Il menu delle zanzare

Guidato da Konstans Wells dell’università di Swansea in Galles, il team di ricerca internazionale ha condotto una meta-analisi completa di oltre 15.600 dati su pasti di sangue di zanzare, provenienti da lavori condotti utilizzando metodi molecolari ad ampio spettro. Queste tecniche universali di analisi del Dna consentono l’identificazione di un’ampia gamma di specie ‘vittime’ delle fastidiose punture. Il risultato è una “finestra senza precedenti sull’ecologia alimentare di 6 delle specie di zanzare più importanti al mondo”, spiegano gli esperti. Qualche esempio? La famiglia della zanzara comune, la culex, è di bocca buona: dallo studio emerge che ha la gamma di ospiti più ampia, nutrendosi di un numero compreso tra 179 e 321 specie diverse. Al contrario, le zanzare Aedes, gruppo a cui appartiene anche la zanzara tigre, sono più selettive: nella loro dieta entra un numero di specie nettamente inferiore, tra 26 e 65. Mentre rispetto a queste due, le specie Anopheles (in questa famiglia c’è la responsabile della trasmissione della malaria) potrebbero addirittura apparire un po’ ‘snob a tavola’, avendo un range più ristretto, da 7 a 29 specie papabili come pasto.

Il sangue preferito dalla zanzara cittadina

  • Gruppo 0: è il preferito dalle zanzare. Le persone con sangue di tipo 0 hanno il doppio delle probabilità di essere punte rispetto a quelle con sangue di tipo A.

  • Gruppo B: attrattivo, ma meno del gruppo 0.

  • Gruppo A: il meno attraente per molte specie di zanzare.

  • Rh positivo/negativo: sembra avere un’influenza minore, ma alcuni studi suggeriscono che i Rh+ potrebbero essere leggermente più appetibili.

Altri fattori che rendono una persona più “appetibile”:

  1. Anidride carbonica (CO₂): le zanzare sono attratte dal respiro umano, soprattutto da chi ne emette di più (es. persone grandi, in sovrappeso, donne incinte).

  2. Temperatura corporea e sudorazione: chi suda molto o ha la pelle più calda è più a rischio.

  3. Acido lattico e ammoniaca sulla pelle: prodotti del metabolismo che variano da persona a persona.

  4. Batteri della pelle: il microbiota cutaneo può produrre odori più attrattivi per le zanzare.

  5. Colore dei vestiti: colori scuri (nero, blu scuro, rosso) attirano di più rispetto a colori chiari.

Un altro elemento che viene segnalato: sembra che le zanzare di Anopheles e Aedes mostrino forti e costanti preferenze nel nutrirsi sugli umani sia in contesti di laboratorio che sul campo. Un’altra specie, forestiera per noi, appare invece preferire il bestiame. Ancora: alcune zanzare Culex pipiens sono considerate specializzate in uccelli, mentre altre sembrano nutrirsi prevalentemente di mammiferi, le ibride ‘assaggiano’ entrambi’. “Sebbene sia risaputo che le zanzare femmine mostrino alcune preferenze innate per determinati ospiti ai fini del loro pasto di sangue, abbiamo scoperto che il loro comportamento alimentare effettivo è molto variabile nelle diverse regioni”, illustra Wells. “Questa plasticità implica che fattori ambientali come la temperatura, oppure nel caso di certi animali la densità del bestiame, possono influenzare le specie di cui si nutrono le zanzare, complicando ulteriormente il modo in cui prevediamo la diffusione delle malattie trasmesse dalle zanzare”.

I cambiamenti climatici

Il climate change sta modificando la distribuzione di vettori e ospiti e l’uso antropico del suolo comporta cambiamenti dell’habitat, tanto che i corpi idrici artificiali in ambienti più urbanizzati possono offrire nuovi e resilienti ambienti di riproduzione. I risultati, ragionano gli esperti, evidenziano l’urgente necessità di conciliare “il modo in cui tracciamo e prevediamo la trasmissione delle malattie trasmesse dalle zanzare” in un clima in continua evoluzione, “il che avrebbe implicazioni di vasta portata”.

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di Robert Perdicchi - 23 Giugno 2025