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Dazi, Panetta: “Usa aggressivi per la competizione con Mosca. Ma chiudere al commercio non è la strada”

Economia e politica

Dazi, Panetta: “Usa aggressivi per la competizione con Mosca. Ma chiudere al commercio non è la strada”

Il governatore della Banca d'Italia: "Dobbiamo tornare a essere alleati. Nessun paese prospera chiudendosi al commercio. Urso: la strada è quella del governo Meloni, no alla guerra commerciale

Politica - di Gloria Sabatini - 18 Giugno 2025 alle 17:20

Dazi e dintorni. “Credo che il tentativo dell’amministrazione statunitense a cui stiamo assistendo sia quello di limitare l’influenza internazionale della Cina. E questo obiettivo lo stanno perseguendo cercando di scindere il rapporto molto stretto che si è creato negli anni scorsi con le sanzioni fra Cina e Russia. Perché se noi mettiamo insieme la potenza industriale, tecnologica e finanziaria della Cina con le risorse naturali della Russia, sarà molto difficile competere con loro”. Così il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo all’evento Young Factor.

Dazi, Panetta: gli Usa poco razionali con la Ue

La strategia dell’amministrazione statunitense – continua – “sembra poco razionale”, ma si comprende con la logica ella competizione tra l’economia degli Stati Uniti e quella cinese.  Secondo il governatore di Bankitalia l’obiettivo di Trump sarebbe quello di “tentare di rilegittimare a livello internazionale la Russia”. Ed “è chiaro che se si ha questo disegno, allora l’area economica che ha più di tutti contrastato il disegno russo di invadere l’Ucraina è l’Unione europea. E quindi in questo senso uno può spiegare questo accanimento nei confronti di un’area che è alleata”.

Dovremmo tornare a essere alleati

“Dovremmo tornare a essere alleati – aggiunge Panetta – però, in questo momento, in questo tentativo di separare due potenze che sono adesso molto vicine tra loro, Russia e Cina, forse l’ostacolo in mezzo è quello dell’Unione europea”. La differenza nei dazi tra Ue e Stati Uniti era minima prima dell’elezione del tycoon.  “La tariffa media che l’Unione europea imponeva sulle merci statunitensi era del 2%. Quella degli Stati Uniti nei confronti delle merci europee era dell’1,6%. Una differenza minima che si poteva risolvere molto facilmente. In realtà abbiamo una contesa che sembra mirare a risolvere un problema enorme che non esiste”.

Nessun Paese prospera chiudendosi al commercio

La verità è che “non c’è esempio nella storia economica passata di un paese che abbia prosperato chiudendosi al commercio”. Una tesi dimostrata dai fatti. “La storia è fatta di integrazione commerciale e crescita. Sicuramente – incalza Panetta –  non vi è alcun vantaggio per un paese a isolarsi, tanto più per gli Stati Uniti che sono un’economia sviluppata che attira le migliori menti da tutto il mondo. L’idea di non accogliere queste persone mi sembra autolesionista. I dazi non risolveranno il problema dei pagamenti in un’economia vicina alla piena occupazione”.

Urso: no a una guerra commerciale con gli Usa

Dal suo canto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, sottolinea che non si deve affrontare una guerra commerciale con gli Usa. “Noi siamo un paese fortemente esportatore, in particolare verso gli Stati Uniti. Dobbiamo raggiungere un accordo sulla linea indicata e tracciata da Giorgia Meloni. Quando altri in Italia sollecitavano il boicottaggio delle merci americane, e altri in Europa sollecitavano ritorsioni commerciali immediate. Noi abbiamo detto che dobbiamo ridurre le tensioni e non incrementarle”.

La strada giusta è quella del governo Meloni

In occasione degli 80 anni di Anie, Urso ha ribadito la bontà della strada avviata dal governo. “Oggi vedo che è diventato l’obiettivo strategico dell’Unione europea, quello dei dazi zero tra le due sponde dell’Atlantico. È l’unica strada percorribile e  va raggiunta il prima possibile”

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18 Giugno 2025 alle 17:20