
Cattivi maestri
Propaganda rossa a scuola: arriva il manuale di storia che indottrina e trasforma le aule in tribunali anti-Meloni
Testi di storia o libelli politici propagandistici con autori che tramano nell'ombra? L'indottrinamento anti-premier e governo avvelena le nostre scuole e le menti dei nostri ragazzi, coscienze in formazione. Contorni e fine ideologico di un volume che, stando alle indiscrezioni, più che un libro di testo assomiglia a un vero e proprio manifesto contro l'esecutivo e il presidente del Consiglio
A scuola di indottrinamento: sui banchi arriva il manuale anti-Meloni dal titolo enigmatico: Trame nel tempo. Ed è bufera sul libro di testo per i licei su cui tuona FdI: indottrina con un manifesto ideologico e trasforma le aule in un tribunale anti-Meloni… Un attacco frontale, efferato quanto ostentato insomma: e tutto tra le pagine dell’odio politico declinato a un testo che dovrebbe impartire lezioni di storia alle scuole superiori. Ci riferiamo a “Trame del tempo, dal Novecento a oggi“, edito da Laterza, il libro di testo scolastico che sta innescando polemiche incandescenti. Stando a anticipazioni e reazioni, infatti, nel terzo volume dell’edizione rossa si riscontrano passaggi che, secondo le accuse, non si limitano a raccontare i fatti, ma vanno ben oltre. Demonizzando la premier Giorgia Meloni, il suo governo e Fratelli d’Italia, e assumendo i toni di un vero e proprio decalogo di un infuocato attacco propagandistico.
“Trame nel tempo” un libro di testo per i licei tra attacco frontale e contro-informazione
Insomma, siamo al colmo: al drammatico colmo della misura. All’ennesimo caso che, nell’incessante battaglia per la verità e la libertà di pensiero, segna un punto di rosso fisso che mette un immeritato meno alle istituzioni che lavorano per il bene della nazione, proprio mentre c’è chi, evidentemente, preferisce tramare nell’ombra. O meglio, tra le pagine patinate di un libro di testo scolastico in odore di stampa fresca e di indottrinamento d’antan.
Tra le pagine dell’odio declinato alla propaganda faziosa
La denuncia che oggi lancia Il Giornale è un macigno che dovrebbe far riflettere tutti, ma soprattutto chi ha la responsabilità di formare le menti delle nuove generazioni. Parliamo di “Trame del tempo, dal Novecento a oggi” (edizione Laterza), un volume che, stando alle indiscrezioni, più che un testo di storia assomiglia a un libello politico permeato di propaganda ferocemente “anti”. Di più: un vero e proprio manifesto anti-Meloni destinato alle aule delle nostre scuole superiori.
Cronaca o manifesto ideologico? La distorsione dei fatti per avvelenare il futuro
Sì, perché il terzo volume dell’edizione “rossa” di questo libro non si limita a narrare i fatti, ma si erge a tribunale dell’inquisizione, emettendo sentenze e condanne contro il governo liberamente scelto dagli italiani. Fino a spingersi sul punto di definire le elezioni del 2022 «impietose» – quando inverecondo, semmai, è chi non accetta il verdetto popolare – e con Fratelli d’Italia descritto, con una logica degna dei peggiori cliché ideologici, come il «catalizzatore dei voti dell’estrema destra». Ma non basta ancora: il governo Meloni viene accostato, senza mezzi termini, all’ultradestra europea e, con un salto logico che rasenta il grottesco, persino al fascismo. Non basta: si arriva a parlare di fantomatiche «misure liberticide» e di deliranti «piani di deportazione» in merito alla gestione dei migranti.
Vi ricorda qualcosa? Sicuramente il testo si allinea a una narrazione che non solo distorce la realtà, ma che, con subdola pervicacia, punta a instillare il veleno del pregiudizio e della diffidenza nelle menti ancora in formazione dei nostri ragazzi. Non è storia questa, è propaganda spicciola. Un tentativo sopra le righe di manipolare la libera opinione, trasformando le scuole in officine di un pensiero unico, naturalmente di matrice progressista e faziosa.
La reazione di Fratelli d’Italia: un fronte compatto in difesa della verità
La reazione di Fratelli d’Italia è stata, come era lecito aspettarsi, immediata e ferma. La deputata Augusta Montaruli ha denunciato apertamente «un tentativo grave di deviare la libera opinione dei ragazzi», chiedendo un intervento immediato al Ministero dell’Istruzione e del Merito. La parlamentare ha annunciato una vera e propria «campagna di denuncia e controinformazione», con la promessa di verificare puntualmente l’adozione di questo testo nelle scuole italiane. Commentando allarmata: «I testi faziosi non sono ammissibili, a maggior ragione nella scuola pubblica. Forme di denigrazione totale e falsità nei confronti del nostro partito, in particolare di Giorgia Meloni, come raccolte nel testo Trame del tempo, sono inaccettabili. E nulla c’entra con la libertà di espressione».
Montaruli: «Basta testi faziosi. Il Ministero intervenga»
Aggiungendo anche: «Esiste piuttosto un tentativo di manipolare la verità e la storia al servizio di un’ideologia di sinistra. In particolare il testo in questione, adottato in alcuni licei, è un condensato di false notizie, offensivo e lesivo per chiunque voglia studiare la storia contemporanea. E purtroppo infarcito di odio, da cui dovremmo cercare di allontanare i nostri ragazzi. Oltre a riportare false informazioni e falsi fatti storici, il libro è il tentativo di deviare la libera opinione degli studenti. È gravissimo e chiediamo di fare luce sulla vicenda ed escludere questo testo dall’insegnamento. Chiedo al Ministero dell’Istruzione di assumere immediatamente provvedimenti per garantire la libertà degli studenti», rilancia Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Un’interrogazione per «un’istruzione libera da condizionamenti fondati su ideologie di parte»
Annunciando in calce: «A tal proposito ho depositato un’interrogazione: vogliamo verificare in quali altre scuole il testo è adottato e i ragazzi sono costretti a queste pagine vergognose. Denunciamo quindi questo fatto proprio per permettere una piena consapevolezza delle famiglie e dei ragazzi, per un’istruzione libera da condizionamenti fondati su ideologie di parte».
Il richiamo della Frassinetti: «Insegnare la storia significa equilibrio e obiettività»
Sulla stessa linea, del resto, il sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti, che da parte sua ha ribadito un concetto lapalissiano, ma evidentemente non così ovvio per tutti gli editori: «Insegnare la storia significa equilibrio e obiettività». Annunciando la segnalazione all’Associazione Italiana Editori come un passo dovuto, affinché «il testo non venga più adottato». Un coro unanime di sdegno e di fermezza, quello di Fratelli d’Italia, che vede anche la senatrice Ella Bucalo intervenire con chiarezza: «È assurdo instillare nei ragazzi notizie distorte che minano l’autorevolezza delle istituzioni democraticamente scelte dal popolo».
Fidanza: «Falsi, faziosi e manipolatori senza scrupoli. Fuori la propaganda d’odio dalle scuole!»
E nel frattempo, anche Carlo Fidanza, (Capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, gruppo dei Conservatori e Riformisti. Vice Presidente Esecutivo di ECR Party. Vice Presidente di International Democracy Union) rileva con veemenza: «La propaganda rossa comincia dai licei: alcune scuole – da Milano a Roma, da Napoli a Torino – hanno adottato un libro di storia contemporanea in cui Fratelli d’Italia viene descritto come un partito di “estrema e ultra-destra” ed “erede del fascismo”. Mentre il governo Meloni diventa il promotore di “leggi liberticide” e “piani di deportazione”. Falsi, faziosi e manipolatori senza scrupoli. Fuori la propaganda d’odio dalle scuole!».
“Trame del tempo, dal Novecento a oggi”, la mistificazione non finisce mai. Ma affila gli artigli
La battaglia infiamma tutti gli addetti ai lavori della politica e dell’editoria scolastica. Ma coinvolge inevitabilmente studenti e famiglie. E tra coloro che dissentono e si sentono forzati e strumentalizzati, tanti quelli in prima linea per denunciare ogni tentativo di indottrinamento e per difendere il diritto degli alunni alo studio di una storia vera. Di una conoscenza oggettiva, scevra da ogni faziosità. Perché, questo è il punto, la scuola deve essere un luogo di sapere, non di propaganda. E il tempo delle “trame” ideologiche è, fortunatamente, finito. O almeno, così credevamo che fosse. E di sicuro è ciò che ci auguriamo.