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Borsellino e i “suoi” giovani sui banchi della Maturità: un seme di libertà che sta dando i suoi frutti

Mafia e potere

Borsellino e i “suoi” giovani sui banchi della Maturità: un seme di libertà che sta dando i suoi frutti

Grande soddisfazione per la scelta del ministero dell'Istruzione. La commozione dei figli: nostro padre nutriva una grande fiducia nelle giovani generazioni. Frassinetti: Dopo trent'anni finalmente abbiamo una traccia dedicata alla mafia attraverso le parole del giudice Borsellino con un messaggio positivo

Cronaca - di Romana Fabiani - 18 Giugno 2025 alle 14:43

Per una volta non ci sono mugugni, non ci sono critiche, non ci sono perplessità: le tracce di italiano per la prima prova della maturità 2025 hanno soddisfatto tutti. E, del resto, hanno avuto la capacità di andare oltre il mero nozionismo, proponendo ai ragazzi spunti, esempi, autori che rappresentano un pantheon valoriale e un portato culturale profondamente radicato nella sensibilità della Nazione. Dalla traccia sulle parole di Paolo Borsellino ai giovani a quella sul “rispetto”, incentrata su un articolo del giornalista di Avvenire Riccardo Maccioni, fino a Pasolini e a Tomasi di Lampedusa la maturità di quest’anno ha raccontato prima di tutto una scuola che avverte fino in fondo il senso del proprio ruolo, lontana dalla tentazione di farsi bolla, che pure in passato si è vista quando si è ritenuto che fosse cosa illuminata chiedere di commentare il testo di un autore magari sconosciuto ai più.

Frassinetti: un ritorno importante dopo 30 anni

«Le tracce proposte per la prima prova dell’esame di maturità sono ben calibrate e offrono agli studenti l’occasione di esprimersi su molte delle principali problematiche di oggi. Esprimo grande soddisfazione – ha commentato il sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti – perché dopo oltre trent’anni abbiamo una traccia dedicata alla lotta alla mafia attraverso le parole del giudice Paolo Borsellino. Con un messaggio di positività e di fiducia verso le nuove generazioni che non presteranno mail il consenso alle mafie, dobbiamo lavorare perché ciò si avveri».

Borsellino e i giovani nelle tracce dei temi della Maturità

La traccia su Paolo Borsellino è stata una delle più apprezzate. La richiesta agli studenti è stata di commentare e riflettere sulla concezione dei giovani del magistrato ammazzato dalla mafia insieme alla scorta il 19 luglio 1992. Il testo I giovani, la mia speranza, fu pubblicato su Epoca il 14 ottobre 1992 e fu scritto dal giudice poco prima dell’attentato in cui perse la vita. È tutto incentrato sulla cultura della legalità come deterrente contro Cosa Nostra. Quelle di Borsellino sono parole di speranza per il futuro accompagnate dalla constatazione di una realtà difficile da sradicare. Fatta di commistioni, complicità con il potere politico, paura e omertà.

«Questo tipo di criminalità – si legge nel testo di Borsellino proposto agli studenti – non può vivere se non ha un certo rapporto con il potere, che è essenziale alla criminalità mafiosa. Ecco una delle ragioni per cui, essendoci questo rapporto, è difficile che il potere si muova globalmente nei confronti dell’organizzazione». Una realtà contro la quale il giudice siciliano, consapevole dopo la morte del collega e amico Giovanni Falcone che “il prossimo sarebbe stato lui”, ha speso energie, intelligenza e coraggio. Borsellino affronta le differenze di approccio alla mafia tra la sua generazione e quella dei suoi figli. «Sono stato più volte portato a considerare quali sono gli interessi e i ragionamenti dei miei tre figli, oggi tutti sui vent’anni, rispetto a quello che era il mio modo di pensare e di guardarmi intorno quando avevo quindici-sedici anni. A quell’età io vivevo nell’assoluta indifferenza del fenomeno mafioso, che allora era grave quanto oggi. Invece i ragazzi di oggi sono perfettamente coscienti del gravissimo problema col quale noi conviviamo».

La soddisfazione dei presidi: una traccia bellissima

«Confesso –  ha scritto su X la presidente dell’Antimafia, Chiara Colosimo – che  oggi avrei voluto essere una maturanda per scegliere la traccia su Paolo Borsellino, straordinario tributo ad uno straordinario uomo. Oggi tantissimi studenti sono con chi vuole essere libero di scegliere!». Contenti anche i presidi. «Quella su Borsellino è una traccia bellissima. In una contestualizzazione del momento peggiore del fenomeno mafioso in Sicilia è bello estrapolare il taglio positivo, di ottimismo che Borsellino consegna ai giovani», è stato il commento di  Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi Lazio.

Mafia e potere, un cancro da estirpare con il lavoro e la passione

Un cancro da estirpare, chi vincerà? Borsellino, un passato di militanza a destra nelle file del Fuan (memorabile la sua partecipazione alla festa del Fronte della Gioventù a Siracusa nel 1990)  si dichiarava ottimista, nonostante “gli esiti giudiziari tutto sommato non soddisfacenti del grosso lavoro che si è fatto”. E mi dichiaro ottimista – continuava – anche se so che oggi la mafia è estremamente potente, perché sono convinto che uno dei maggiori punti di forza dell’organizzazione mafiosa è il consenso. È il consenso che circonda queste organizzazioni che le contraddistingue da qualsiasi altra organizzazione criminale. Se i giovani oggi cominciano a crescere e a diventare adulti, non trovando naturale dare alla mafia questo consenso, certo non vinceremo tra due-tre anni. Ma credo che, quando saranno questi giovani a regolare la società, verrà meno quel consenso che purtroppo la mia generazione diede e dà in misura notevolissima”. Da qui la frase iconica  “se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”.

I successi contro Cosa Nostra dopo la strage di via D’Amelio

Borsellino non ha potuto vedere l’esito della ribellione popolare che dopo le stragi del 1992 e del 1993 – commenta il giornalista Giovanni Bianconi –  ha fatto sì che il consenso popolare passasse dalla mafia all’antimafia, rendendo possibile la sconfitta dell’ala più violenta e oltranzista di Cosa nostra, guidata dai corleonesi di Totò Riina”. Il seme ha germogliato Commossi i figli del giudice Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino. “Apprendiamo con commozione che tra le tracce della prova scritta di italiano per la maturità di quest’anno, vi è un riferimento all’attenzione e alla fiducia che nostro padre riponeva nei giovani. Egli nutriva una enorme speranza nelle future generazioni. Resta in noi oggi – scrivono i figli di Borsellino- la consapevolezza che attraverso l’odierno riconoscimento e tributo, il sacrificio di nostro padre è come un seme che sta dando i suoi frutti. Il percorso è ancora lungo ma siamo sulla buona strada”.

 

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di Romana Fabiani - 18 Giugno 2025