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Il ministro Tajani durante l’informativa urgente alla Camera su Gaza

L'informativa alla Camera

Tajani: «I morti innocenti di Gaza feriscono i nostri valori, Israele si fermi. Chi dice che il governo non condanna offende la verità»

Il ministro degli Esteri ribadisce l'impegno umanitario dell'Italia. Alla sinistra ricorda che «non servono slogan, ma dialogo» e lancia un monito contro chi alimenta il «virus» dell'antisemitismo con una «retorica incendiaria»: «Fermatevi!»

Politica - di Sveva Ferri - 28 Maggio 2025 alle 13:51

«La legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, sta purtroppo assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili, che chiediamo a Israele di fermare immediatamente». Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, lo ha ribadito nel corso dell’informativa urgente alla Camera su Gaza, durante la quale ha anche ricordato la consistenza dell’impegno italiano per la popolazione palestinese sul fronte umanitario e quello che si dipana nella prospettiva della ricostruzione. Ma l’intervento è stato anche l’occasione per ricordare che «il dialogo è la via maestra», prima per il cessate il fuoco e poi per perseguire l’obiettivo dei “due popoli, due Stati”. «A quanto vorrebbero isolare Israele, ad esempio richiamando l’ambasciatore, voglio chiedere direttamente: quale soluzione pacifica e negoziata è mai stata raggiunta senza lasciare aperta la porta del dialogo?». Una domanda rivolta all’opposizione che a più riprese ha chiesto l’interruzione di fatto delle relazioni diplomatiche con Tel Aviv.

Tajani: «I morti innocenti di Gaza feriscono i nostri valori, Israele si fermi»

La seduta, su richiesta del ministro, si è aperta con un minuto di silenzio per le vittime di Gaza. «Questi morti innocenti feriscono i nostri valori e indignano le nostre coscienze», ha detto Tajani. «I bombardamenti devono finire, l’assistenza umanitaria deve riprendere al più presto, il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato», ha proseguito, facendo proprio l’appello rilanciato da Papa Leone XIV anche nell’udienza generale della mattina «per un immediato cessate il fuoco». Bisogna ripartire, ha chiarito il ministro degli Esteri, dalla tregua dello scorso gennaio, che «aveva offerto lo spiraglio per la ripresa di un processo politico in grado di restituire speranza alle popolazioni di questa martoriata regione».

«Chi dice che il governo sta ignorando la crisi di Gaza, offende la verità»

«Il governo non ha mai abbassato la guardia sui comportamenti del governo israeliano che abbiamo ritenuto meritevoli di censura», ha rivendicato Tajani, ricordando diversi episodi puntuali di condanna e avvertendo che «chi dice che il governo sta ignorando la crisi di Gaza, offende la verità, ma soprattutto offende i tanti italiani che in un’azione di sistema coordinata dal governo che non ha eguali tra i nostri partner, hanno offerto il proprio contributo concreto a favore della popolazione palestinese».

Il sostegno dell’Italia alla popolazione palestinese

Nel sostegno «fattivo e concreto» al popolo palestinese c’è il programma Food for Gaza, ci sono le evacuazioni non solo dei cittadini italiani, ma anche dei palestinesi con permesso di soggiorno e dei loro familiari, c’è l’assistenza sanitaria garantita a oltre cento bambini palestinesi, arrivati qui con le loro famiglie. Ma «l’impegno del governo – ha chiarito Tajani – non si limita alla pur doverosa assistenza umanitaria. Stiamo già lavorando in vista della ricostruzione di Gaza. Si tratta di una priorità ben chiara, perché, voglio dirlo ancora una volta, il nostro obiettivo sono due Stati».

Il vicepremier: «L’evacuazione forzata di Gaza non sarà mai un’opzione accettabile»

L’Italia, ha ricordato il vicepremier, sostiene «con convinzione il Piano arabo a guida egiziana per la ripresa e la ricostruzione della Striscia, che è incompatibile con qualsiasi ipotesi di sfollamento forzato», che «non è e non sarà mai un’opzione accettabile». «Il rafforzamento delle forze di sicurezza palestinesi, oltre al completo disarmo e all’estromissione di Hamas – ha aggiunto Tajani – è un pilastro essenziale per la creazione del futuro Stato palestinese, uno Stato che può nascere solo da un autentico processo negoziale che conduca a un riconoscimento reciproco con lo Stato di Israele».

Il monito all’opposizione: «Non servono slogan: la via maestra è il dialogo»

«Non servono solo slogan, serve un impegno concreto e paziente, come quello che sta portando avanti il governo e di cui sono gli stessi israeliani e palestinesi a darci merito. Solo in questo modo, il riconoscimento della Palestina potrà avere un impatto reale e contribuire in modo sostanziale alla pace, evitando di ridursi a un gesto puramente simbolico», ha chiarito Tajani, spiegando – ancora una volta – perché il riconoscimento unilaterale dello Stato di Palestina, anch’esso richiesto a gran voce dall’opposizione, non avrebbe senso e, anzi, rischierebbe di essere controproducente, irrigidendo quel dialogo diplomatico che è «la via maestra» da percorrere.

L’altolà alla «retorica incendiaria» che alimenta il «virus» dell’antisemitismo: «Fermatevi!»

Infine, il ministro ha lanciato un monito contro il «virus» dell’antisemitismo, che si connota come fenomeno crescente e che genera «forte preoccupazione» anche in Italia, alimentato da una «retorica incendiaria» che riporta «agli orrori del passato». «Episodi vergognosi come il cartello appeso in un negozio a Milano per scoraggiare l’ingresso degli ebrei non possono essere derubricati a fatto di cronaca», ha detto, denunciando anche «la cacciata da un’università di Roma e di Napoli di due giornalisti soltanto perché ebrei» e gli «incredibili, aberranti insulti antisemiti» rivolti alla senatrice a vita Liliana Segre. «Non si possono far ricadere sugli ebrei le azioni del governo israeliano! Mai più! Nessuno dovrà mai più avere paura soltanto perché è ebreo».

«Come diciamo a Israele di fermarsi e porre fine agli attacchi nella Striscia di Gaza, allo stesso modo dico anche a chi fomenta l’antisemitismo per piccole, miopi convenienze di bottega: fermatevi! Fermatevi subito!», ha concluso Tajani, ricordando che «come ho detto anche al Museo dell’Olocausto Yad Vashem a Gerusalemme, l’antisemitismo è un’erba maligna da estirpare con un forte impegno quotidiano, istituzionale e sociale».

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di Sveva Ferri - 28 Maggio 2025