
Vergognoso attacco in un liceo
Prof rossi cacciano i bersaglieri da scuola: “Non li vogliamo”. Invece gender e moschee sì…
Grave retorica anti italiana da parte di un gruppetto di docenti di un liceo di Magenta. Lettera di protesta di alcuni docenti contro il protocollo siglato dal ministro Valditara nell’ambito della disciplina di educazione civica. Frassinetti: "Grave attacco ideologico". Fidanza: Si comportano da politici e non da educatori
Chi ha paura del bersaglieri nelle scuole? Vergognosa retorica anti italiana da parte di un gruppetto di docenti di un liceo di Magenta (Mi). Che ha contestato la collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e l’Associazione Nazionale Bersaglieri. Lo stigmatizza Carlo Fidanza dai suoi profili social. “È la solita retorica ideologica e anti-italiana che tenta di screditare chi ha scritto la Storia d’Italia e ama la nostra Nazione più di ogni altra cosa. Fortunatamente, la stragrande maggioranza degli italiani si emoziona davanti al Tricolore e al glorioso Corpo dei Bersaglieri, a cui sono orgoglioso di aver appartenuto. Viva l’Italia, giù le mani dai bersaglieri!”.
Vergognoso attacco ai bersaglieri in un liceo di Magenta
Capita che un gruppo di docenti del liceo Bramante ha scritto una lettera di “vibrate” proteste contro la presenza dei Bersaglieri in classe nell’ambito della disciplina di educazione civica. Nella missiva indirizzata al ministro si oppongono al protocollo d’intesa che ha come obiettivo: promuovere la conoscenza della storia risorgimentale, sostenere la conoscenza dei simboli ed elementi identificativi della Repubblica, promuovere e infondere valori come il rispetto per lo Stato e per i caduti e “l’amor di Patria”. Cosa ci sia di male lo dovranno spiegare. C’è tutto: storia, educazione civica, sacrificio, valori. Eppure tanto è bastato per far insorgere alcuni docenti, che contestano “l’appoggio ad un’associazione che si discosta fortemente da tali scopi”.
“I Bersaglieri -scrivono- hanno infatti fra le loro principali finalità quella di custodire le tradizioni del Corpo; ed esaltarne lo spirito come stile e concezione di vita. E un decalogo valoriale che prevede obbedienza, rispetto, conoscenza assoluta delle proprie armi; ginnastica di ogni genere, sentimento della famiglia; rispetto delle leggi e onore al Capo dello Stato oltre che alla patria; fiducia in se stessi sino alla presunzione. Nella maggior parte di questi dettami noi non ci riconosciamo e non riconosciamo il senso del lavoro educativo che svolgiamo”.
FdI, Frassinetti: “Grave alla vigilia della festa della Repubblica
Assurdo e grave. Insorgono Paola Frassinetti, sottosegretario all’istruzione, e Stefania Bonfiglio, assessore di Fratelli d’Italia a Magenta: «Le dichiarazioni di alcuni docenti del liceo Bramante sono inaccettabili e rivelano un pregiudizio ideologico che nulla ha a che fare con la scuola intesa come luogo di educazione e pluralismo. È paradossale che proprio alla vigilia della Festa della Repubblica si scelga di screditare il Corpo dei Bersaglieri: una delle espressioni più amate e rispettate della nostra storia nazionale. Non solo per il valore militare, ma per la continua disponibilità a servire la popolazione nei momenti di emergenza”.
Centrodestra: Bersaglieri no, gender e moschee sì…
«Rimango basito e attonito – aggiunge l’assessore della Lega Simone Gelli –. Certi insegnanti a scuola si comportano come politici e non come educatori. Forse chi l’ha scritta non conosce la storia dei nostri Bersaglieri che hanno versato il proprio sangue in tantissime missioni di pace all’estero: come in Iraq, Bosnia, Kosovo, Libano o Somalia. I Bersaglieri non meritano un simile trattamento e nemmeno di essere screditati nei loro valori fondanti, per una assurda e bieca presa di posizione politica”. E conclude: “In un momento in cui c’è chi vorrebbe introdurre nei nostri istituti scolastici teorie gender; oppure un gruppo di studenti viene addirittura portato a pregare in una moschea, questa mi pare la ciliegina sulla torta. La politica stia fuori dalla scuola”.