CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Il presidente della Repubblica ha ricordato la strage di Piazza della Loggia a Brescia

La strage di Brescia

Piazza della Loggia 51 anni dopo. Mattarella: «L’obiettivo era destabilizzare la Repubblica, libertà e democrazia hanno vinto»

Politica - di Redazione - 28 Maggio 2025 alle 17:31

«L’attentato terroristico che, il 28 maggio di cinquantuno anni or sono colpì il cuore di Brescia, aveva come obiettivo la destabilizzazione della Repubblica, l’indebolimento della democrazia, l’attacco alle conquiste sociali. Alla memoria delle vittime, allo strazio dei loro familiari e amici, si rivolge il primo dei pensieri, con i più intensi sentimenti di cordoglio». A dirlo è stato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della strage di Piazza della Loggia.

Mattarella: «La strage di Piazza della Loggia voleva destabilizzare la Repubblica»

«La solidarietà che ci unisce nel ricordo alimenta una comunità di persone libere. La bomba di Piazza della Loggia, e la strategia eversiva nella quale era inserita, sono state la negazione violenta di questi valori», ha aggiunto il capo dello Stato, ricordando la «fermezza e il coraggio» della risposta della città e che «le istituzioni democratiche, le parti politiche, sindacali e sociali sono state capaci di una risposta unita in difesa della nostra Costituzione, che la catena nera dell’eversione voleva aggredire».

«Libertà e democrazia hanno prevalso»

«Vincere i terrorismi di quel decennio e sventare i piani eversivi è stato – ha sottolineato Mattarella – un percorso difficile e travagliato, pagato con il sangue da tanti innocenti. Le risorse morali e civili di chi si è battuto dalla parte della libertà e della democrazia hanno prevalso sugli stragisti, i conniventi e i loro complici. E la giustizia, sia pure con ritardo rispetto alle angosciose attese, ora è giunta a una prima sentenza anche sugli esecutori materiali. La verità è un contributo prezioso alla vita democratica e una spinta significativa è giunta costantemente dall’associazione dei familiari delle vittime. Verso di essi – ha concluso il capo dello Stato – la Repubblica esprime gratitudine, confidando che una testimonianza così importante raggiunga le generazioni più giovani».

La Russa: «In quella tragica occasione fu l’eversione nera che tentò di colpire la democrazia»

Entrambi i presidenti delle Camere e diversi ministri hanno ricordato quei fatti e reso omaggio alla memoria delle vittime, da Guido Crosetto, a Matteo Piantedosi, fino a Elisabetta Casellati. Sui propri social il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha parlato di «un vile attentato». «In quella tragica occasione fu l’eversione nera che tentò di colpire al cuore la nostra democrazia, ma la risposta degli italiani anche allora fu ferma», ha aggiunto, sottolineando che «nessuna violenza potrà mai spezzare i valori di libertà, giustizia e partecipazione su cui si fonda la nostra Nazione e la nostra Carta costituzionale» e rivolgendo un «deferente pensiero» alle vittime. Anche Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha rivolto il proprio pensiero «a chi perse la vita in quel vile e crudele attentato di matrice neofascista, ai feriti e ai testimoni di quella tragedia». «È doveroso – ha aggiunto – custodirne la memoria e perseverare sempre nella ricerca della verità, nel segno della giustizia, lavorando ogni giorno per rafforzare le fondamenta della nostra democrazia».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Redazione - 28 Maggio 2025