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rider straniero consegnava cibo da sporto e custodiva nella borsa termica droga shaboo

Consegne (e droga) a domicilio

Non solo pizze, nella borsa termica il rider bengalese portava due etti di droga shaboo da consegnare ai clienti

Milano ancora al centro della cronaca: fermato un fattorino straniero che nel suo cesto conservava (e trasportava) non solo cibo, ma anche una pericolosa sostanza sintetica dagli effetti devastanti. I particolari dell'indagine in una nota della Questura

Cronaca - di Greta Paolucci - 3 Maggio 2025 alle 11:37

Consegna inquietante: anziché solo alimenti, il rider straniero (un cittadino bengalese) custodiva e trasportava nella borsa termica due etti di droga shaboo. Per questo il fattorino 43enne, incensurato, è stato arrestato ieri a Milano per spaccio.

Cibo da asporto e droga shaboo nella borsa termica: fermato rider bengalese

Partendo dai servizi anti-droga, gli agenti della squadra investigativa del commissariato Lambrate sono risaliti a un possibile punto di spaccio in zona Certosa. Ieri mattina, poco dopo le 11, i poliziotti hanno visto un uomo che, telefonino in mano, passeggiava avanti e indietro vicino alla fermata del tram in Via Mambretti, guardando con attenzione le persone in attesa. Fermato per un controllo, il 43enne rider bangladese aveva con sé con busta con 5,8 grammi di droga shaboo.

La perquisizione e quel mazzo di chiavi che svela…

Non solo. Come rileva l’Adnkronos nel riportare la notizia, in casa del rider gli agenti hanno poi trovato delle chiavi di cui l’uomo non ha fornito spiegazioni, dichiarando di non avere alcuna cantina a disposizione. Quelle chiavi, invece, hanno aperto la porta di una delle cantine condominiali, in cui i poliziotti hanno trovato una sacca termica per la consegna del cibo con all’interno dodici buste e otto ovuli di shaboo per un totale di duecento grammi di peso. Oltre a materiale per il confezionamento. A un bilancino di precisione. E tre telefoni cellulari.

Droga shaboo tra le consegne del rider: Milano di nuovo al centro della cronaca

Tutti dettagli d’indagine emersi da una nota della questura di Milano. E particolari di una vicenda che, ancora una volta Milano, riporta la centro (e al disonore) della cronaca la presunta “capitale morale”, che si ritrova suo malgrado al centro di un episodio inquietante che getta ombre sulla narrazione idilliaca di una città efficiente e multiculturale. La notizia dell’arresto del rider bengalese, trovato in possesso di ben due etti di shaboo occultati in una borsa termica, strumento simbolo della frenetica modernità delle consegne a domicilio, non può e non deve passare inosservata.

Una vicenda che rinfocola l’allarme sulla città

Al di là del mero fatto di cronaca, che pur nella sua gravità desta allarme, emerge un quadro più ampio e preoccupante. L’utilizzo di figure professionali che quotidianamente attraversano la città, apparentemente impegnate in un servizio utile e innocuo, come potenziali veicoli per il traffico di sostanze stupefacenti, apre scenari inquietanti sulla permeabilità del tessuto sociale e sulla facilità con cui circuiti criminali possono infiltrarsi in contesti lavorativi comuni.

Droga shaboo nella borsa termica del rider: una sostanza sintetica dagli effetti devastanti

Il quantitativo di shaboo sequestrato, una droga sintetica dagli effetti devastanti, suggerisce un’attività tutt’altro che occasionale. Un vero e proprio canale di approvvigionamento che sfruttava la logistica delle consegne a domicilio. Viene da chiedersi quanti altri “rider” possano essere inconsapevolmente o, peggio ancora, consapevolmente, coinvolti in simili traffici. Quanti “ordini” di morte mascherati da innocui pasti caldi possono arrivare nelle case dei milanesi…

 

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di Greta Paolucci - 3 Maggio 2025