
E Gualtieri sta a guardare
Lontano dal Conclave Roma sprofonda nel degrado: a Tor Bella Monaca spunta un altro campo rom
Mentre gli occhi del mondo sono rivolti al Conclave, la periferia viene abbandonata al suo destino sotto gli occhi di un distratto sindaco Gualtieri, con l’ennesimo campo rom abusivo che spunta a Tor Bella Monaca.
«Se in via dell’Archeologia, feudo dello spaccio, sono in corso lavori per migliorare le case popolari e i palazzoni a pochi metri di distanza – su via di Tor Bella Monaca – a farla da padrone sono il degrado, l’abbandono e l’insicurezza. Il motivo? Un piccolo insediamento abusivo di disperati si è trasformato nelle ultime settimane in una sorta di campo rom. Circa 150 le persone che lo popolano». Lo dichiara in una nota il segretario romano dell’Ugl Ermenegildo Rossi.
Rossi (Ugl): il nuovo campo rom conferma che Gualtieri ha abbandonato le periferie
«Tutto attorno rifiuti, bimbi che corrono scalzi e un via vai di carrelli – prosegue la denuncia del sindacalista Ugl sul campo rom di Tor Bella Monaca – che portano immondizia da selezionare per una differenziata nomade che alimenta una favelas romana. Il tutto all’ombra delle Torri dello spaccio, a meno di 500 metri dal municipio che assiste impotente all’avanzata a cui l’amministrazione centrale non pone rimedio. Ecco allora che Roma scopre un nuovo campo dell’illegalità dove tutto vale e nessuno controlla».
Campo rom a Tor Bella Monaca, un altro villaggio della disperazione
«Altro che superamento dei campi rom annunciato più volte dal primo cittadino – denuncia Rossi – a Torbella ne è nato uno che neanche ha l’obbligo di controllo della Polizia locale: pedane di legno a fare da muro, tetti fatti con teloni di plastica (ce n’è anche uno col logo del Giubileo 2025, le reti da cantiere che il Comune ha disseminato in tutta la città per sottolineare l’avanzamento dei lavori per l’Anno Santo). Attorno la disperazione dei residenti che assistono con rabbia a questo degrado che si aggiunge al degrado di un municipio difficile, dopo i soli baluardi di legalità li detta il presidente del VI, Nicola Franco. Esposti al comando dei vigili – assicurano i comitati di quartiere – ne sono stati fatti a ripetizione: controlli e interventi zero. E la popolazione di questi Torbellarom cresce come il montepremi del Superenalotto. Ancora per quanto? Difficile dirlo – conclude il segretario romano Ugl – al momento la sola certezza è un villaggio della disperazione in una città che pensa solo al suo centro storico e abbandona le periferie ai loro disagi».